Derubricate le lesioni gravi. «Non vi è prova che volesse arrecarle danno»
LUGANO - Quattordici mesi da espiare. Questa la pena inflitta dal giudica Marco Villa nei confronti del 26enne autore dell'aggressione ai danni della ex e consumatasi al primo piano dell'autosilo Balestra lo scorso 12 dicembre. Calci e minacce, dopo essere stato lasciato, sono costati all'uomo (all'epoca dei fatti sotto l'effetto dell'alcool) un'accusa per lesioni semplici.
Derubricate dunque - stando a La Regione - le lesioni gravi, non essendoci «prova manifesta che l’imputato volesse arrecare un grave danno alla vittima» ha spiegato il presidente della Corte delle assise correzionali di Lugano. «Ma questo non significa che non siamo di fronte a un atto grave» ha poi aggiunto.
La condanna comprende pure le minacce e l'infrazione alla legge federale sulle armi per il possesso di un coltello. Rischi di recidiva? «Per la Corte non vi è garanzia che, una volta fuori, decadano».