Da parte di terzi non ci sarebbero responsabilità di sorta. La famiglia dei due operai ha chiesto però nuove prove
BELLINZONA - L’inchiesta è stata chiusa dal procuratore pubblico Pablo Fäh. Si va verso il decreto di abbandono per la morte dei due operai italiani che il 2 luglio 2018, a Camorino, rimasero travolti da un cassero in legno, mentre stavano lavorando alla posa dei ripari fonici lungo la A2. Da parte di terzi non ci sarebbero cioè responsabilità di sorta.
Lo riporta la RSI. Qualche giorno fa i famigliari dei due operai, rappresentati da Rocco Taminelli e Patrick Untersee, hanno però domandato l’assunzione di nuove prove e altra documentazione riguardante la sicurezza sul cantiere, che secondo loro sarebbe stata trascurata. Due i punti sollevati: la formazione del personale e i controlli per il rispetto delle norme. Come riporta la RSI, la ditta capofila del consorzio respinge gli addebiti.
La parola ora torna al procuratore pubblico: sarà lui a decidere se ordinare gli accertamenti richiesti dagli accusatori privati. Poi non resterà che attendere la sua decisione finale.