Il tribolatissimo progetto della Città diventerà realtà (se tutto andrà secondo i piani) fra 10 mesi di lavori.
MENDRISIO - Una gestazione che definire lunga e tribolata è dir poco, ma alla fine Mendrisio sembra proprio sulla retta via per ottenere - infine - il tanto agognato Skate Park.
Il cantiere, dove i lavori sono già in corso da alcune settimane, questo martedì mattina ha ospitato la cerimonia di posa della prima pietra in presenza delle autorità municipali, dei ragazzi di Momò Skateboarding e pure dell'architetto Mario Botta.
«Alla fine la svolta è arrivata», commenta proprio Samuele Butt dell'associazione mendrisiense di skater, «è da tantissimi anni che aspettiamo questo momento, non solo per praticare lo skate ma anche come luogo di ritrovo per i giovani».
Già perché, per arrivare a questa giornata emblematica il progetto ha incontrato diverse opposizioni, prima in Consiglio comunale poi con una raccolta firme e - infine - un referendum che ha poi portato a un sì scaturito dalle urne.
È finita qui? Non proprio, perché a inizio novembre una mozione e un'interpellanza firmate dalla Destra cittadina hanno sollevato dubbi riguardo al sedime - già ritenuto inadatto, anche se per altri motivi, dal comitato referendario - con richieste riguardanti la possibile tossicità dello stesso.
Quell'appezzamento, lo ricordiamo, ospitava l'ex-macello cittadino poi demolito negli anni '80.
Pare che un timore serpeggiasse fra la popolazione, lo stesso che verosimilmente ha portato alla mobilitazione dei mozionanti/interpellanti, ovvero quello che i lavori fossero iniziati senza che quel suolo fosse stato sottoposto a perizia.
«Non era un sito classificato come inquinato per cui questo tipo di verifiche non erano necessarie», spiega il sindaco Samuele Cavadini, «noi abbiamo comunque deciso di farle e l'esito è stato positivo - in senso assoluto - cioè la terra non era inquinata».
Mendrisio mette sul tavolo qualcosa per i giovani e allo stesso tempo si rifà il “biglietto da visita”: «Un progetto come questo ridà lustro alla “porta d'entrata” della nostra Città, con un riordino urbano di una certa importanza», continua Cavadini, «sarà uno spazio aggregativo pensato per i giovani ma che potrà essere utilizzato anche da tutta la cittadinanza».
«Originariamente questa era una zona a ridosso del terminal del viale della stazione, una zona che, da periferica e fuori dalla città, ora torna al centro della stessa, per questo abbiamo voluto dargli un'immagine iconica e racchiusa fra 16 pini marittimi», commenta l'architetto Mario Botta.
Come già anticipato dal Municipio i lavori si protrarranno per almeno 10 mesi. Mentre la piantumazione inizierà già a primavera 2025. In caso d’imprevisti, riporta la Città, le tempistiche potrebbero subire delle modifiche.
Per quanto riguarda le problematiche legate al cantiere, soprattutto vista la posizione nevralgica dal punto di vista della mobilità, «la popolazione sarà informata mediante le pubblicazioni sul sito cittadino con informazioni dettagliate e costantemente aggiornate, come pure tramite lettere personali o successivi comunicati stampa», conclude.