I 17 milioni di abitanti della città si trovano attualmente in lockdown. Ferme anche le industrie
SHENZHEN - La pandemia è tutt'altro che alle spalle. Se l'Europa è confrontata in questi giorni con un aumento generale dei casi, la Cina sta assistendo al pìu grande numero di positivi mai registrato dall'inizio dell'emergenza sanitaria.
L'intera città di Shenzhen è in lockdown da domenica: i suoi 17 milioni di abitanti sono invitati a non lasciare la propria abitazione se non per motivi improrogabili almeno fino al 20 marzo. Rimangono aperte le attività essenziali come farmacie e mercati, mentre i ristoranti possono effettuare solo servizi d'asporto. La città ha anche organizzato alcuni test di massa, per cercare di arginare la diffusione della malattia e individuare anche i casi asintomatici. Le lunghe code per farsi testare in vari punti della città sono ormai scene quotidiane, come dimostrano le foto giunte in redazione (sono previsti tre cicli di test di massa). Le immagini ricordano i primi tempi della pandemia, quando milioni di cittadini cinesi erano in lockdown e l'Europa attendeva il proprio destino. Anche a Pechino i container destinati ai test di massa per le olimpiadi sono rimasti attivi.
Il lockdown di Shenzhen ha però ripercussioni anche nel resto del mondo. Il polo tecnologico cinese infatti raggruppa diversi fornitori di Apple, Google e Amazon come Foxconn, che hanno dovuto sospendere la produzione. La regione è anche sede di numerose società tecnologiche come Oppo, Huawei e TLC.
In Cina, nazione che ha da sempre attuato la tolleranza zero durante la pandemia, in questo momento ci sono 42 milioni di persone in lockdown. Lunedì il Paese ha riferito il dato più alto di sempre, con un totale di 5'280 casi positivi, più del doppio del giorno precedente (2'343). La regione che ha registrato il numero più alto di casi è quella di Jilin, con oltre 3'000 positivi.