La storia di Ryyan Alshebl. Arrivato in Germania, dalla Siria, 8 anni fa, il 19 giugno entrerà in carica nel comune di Ostelsheim
OSTELSHEIM - È arrivato in Germania 8 anni fa, aveva appena 21 anni, e fuggiva dalla Siria in guerra. Ad aprile è stato eletto sindaco di un piccolo comune della Repubblica federale, nel Baden-Wuerttemberg.
La storia di un processo di integrazione magistralmente riuscito viene raccontata proprio da lui, Ryyan Alshebl, che ormai parla un tedesco standard, quasi privo di accento.
«Questa vittoria è il segnale di un'apertura al mondo», ha affermato alla stampa estera del VAP a Berlino il primo dei richiedenti asilo della grande ondata del 2015 - quando la Germania accolse oltre un milione di rifugiati - ad assumere responsabilità politica in un comune del paese. E questo «segnale», come lui lo ha definito, arriva da Ostelsheim, una comunità di 2700 anime.
In crescita, spiega, dal momento che molte famiglie riscoprono i centri rurali per avere meno costi e si trovano comunque ad affrontare grandi sfide che lui intende risolvere. La sua elezione «è il segno che non ha contato la provenienza, il background genetico, ma la qualificazione del candidato, anche se veniva da molto lontano», aggiunge senza mai scomporsi.
Per diventare cittadino tedesco ci sono voluti due corsi di integrazione, l'apprendimento della lingua, tanto lavoro sulla propria istruzione, «e sei anni di residenza in Germania - invece di otto, dal momento che i richiedenti asilo hanno diritto a una procedura più breve». Era uno studente modello in Siria? «Assolutamente no, ero sotto la media a scuola», risponde con schiettezza.
Ma proprio la fuga ha fatto emergere nuove risorse in questo ragazzo oggi alla guida di un municipio tedesco: «Avevo 21 anni quando sono arrivato qui. Non è proprio l'età in cui in genere si assume la responsabilità per la famiglia, o per gli amici, come invece è accaduto. E quindi si impara molto. Si è costretti a maturare più velocemente di quanto si vorrebbe», racconta. «Non me la sono cercata, sono state le circostanze. E si può dire che alla fine di un percorso del genere è come se nascesse una nuova persona», conclude.
Ryyan afferma che proprio grazie all'esperienza della fuga dalla guerra ha vissuto un cambiamento di prospettiva importante: «Non vivo più solamente per me stesso, ma anche per il contesto in cui mi trovo. E posso immaginare di assumere una responsabilità politica». L'elezione per questo sindaco, candidato con i Verdi, è arrivata con il 55,41% dei voti. Entrerà in carica il 19 giugno.