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STATI UNITITrump lavora alle prossime mosse: «Mi vogliono morto»

01.06.24 - 21:02
Ancora non è chiaro l'impatto che la condanna può avere sul voto.
keystone-sda.ch / STR (PETER FOLEY)
Fonte ATS
Trump lavora alle prossime mosse: «Mi vogliono morto»
Ancora non è chiaro l'impatto che la condanna può avere sul voto.

NEW YORK - Donald Trump è blindato al club di golf di Bedminster, il suo fortino in New Jersey dove insieme ai più stretti consiglieri e legali studia le prossime mosse. L'attenzione è tutta sulla data della sentenza: se fino ad allora la campagna dell'ex presidente cercherà di far leva sulla condanna per rafforzare il sostegno della base e raccogliere fondi, cosa accadrà l'11 luglio e successivamente è tutto da vedere.

«Vogliono mettermi dietro le sbarre, mi vogliono morto», afferma Trump in un messaggio diffuso dalla sua campagna elettorale, tornando ad attaccare Joe Biden e i democratici pronti a «usare tutti gli strumenti nella battaglia legale per cercare di fermarci. Io non mi arrenderò». Una delle ipotesi che circola a Bedminster, secondo indiscrezioni, è quella di richiedere una nuova data per la sentenza in modo da cercare di capitalizzare il più possibile sull'indignazione dei repubblicani e dei sostenitori per un processo politico e un verdetto di colpevolezza immeritato. Uno spostamento consentirebbe di rendere l'attesa sentenza uno dei temi chiave della convention repubblicana che incoronerà Trump, in calendario dal 15 luglio a Milwaukee. Ancora nulla è comunque stato deciso. A preoccupare è la possibilità che venga imposta all'ex presidente la libertà condizionata e che, quindi, sia costretto a saltare la convention. Ma non piace neanche l'idea dei servizi sociali come il pulire la metropolitana o i muri dai graffiti. Pur ostentando sicurezza e dipingendosi come martire del sistema, Trump dietro le quinte sarebbe preoccupato dalla possibilità di finire in carcere e lo avrebbe confessato ai suoi collaboratori più stretti. Timori che, comunque, non vuole far trapelare. Trump anzi è impegnato a cercare di trasmettere un'immagine di forza a dispetto delle circostanze. Si inserisce in questo tentativo la sua presenza al match dell'Ufc, dove a riceverlo c'è un pubblico a lui amico.

Mentre si valutano le alternative possibili e i ricorsi, ancora non è chiaro l'impatto che la condanna può avere sul voto. Al momento ha scatenato un balzo delle donazioni all'ex presidente - 53 milioni di dollari in 24 ore -, e compattato i repubblicani dietro a Trump, con solo isolatissime voci fuori dal coro nonostante il dilemma che potrebbe aprirsi per il partito dopo la sentenza. Dai primi sondaggi però emerge che un repubblicano su 10 ritiene meno probabile un voto per Donald Trump dopo il verdetto di colpevolezza per i soldi alla pornostar. Il sondaggio di Reuters-Ipsos rivela inoltre che per il 56% dei repubblicani la condanna non ha effetto sul proprio voto mentre per il 35% rafforza la volontà di votare per l'ex presidente. Se Trump dovesse perdere il 10% dei voti le sue chance di tornare alla Casa Bianca si ridurrebbero in modo considerevole visto il testa a testa con Joe Biden e il previsto scarto di voti limitato per il vincitore. Secondo le rivelazioni di Morning Consult, invece, il 49% degli elettori americani indipendenti ritiene che Trump dovrebbe lasciare la corsa alla Casa Bianca dopo il verdetto di colpevolezza. I dati di YouGov mettono in evidenza la spaccatura degli americani sulla condanna, con il 50% d'accordo con la giuria, il 19% non sicuro e il 30% contrario alla condanna. Una divisione profonda che fa temere per il rischio di tensioni al voto, considerati anche gli appelli alla 'vendetta' lanciati online per fare giustizia dopo la condanna di Trump.

(di Serena Di Ronza)

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