La condanna di Ghislaine Maxwell, complice di Jeffrey Epstein, chiude un oscuro capitolo di storia americana
NEW YORK - Una deliberazione-fiume, proseguita per 6 giorni e 40 ore quella dei giurati che dovevano pronunciarsi su quello che per molti è il processo dell'anno, quello alla socialite e complice del magnate e pedofilo newyorchese Jeffrey Epstein, Ghislaine Maxwell.
Tanti gli stop, le richieste alla corte di verbali e testimonianze, che a un certo punto si è pensato che il tutto avrebbe potuto protrarsi fino al nuovo anno (con le delibere previste anche il 31 e a Capodanno). Alla fine, all'improvviso, nella serata di ieri a New York (poco prima della mezzanotte in Svizzera), è arrivato il verdetto.
Maxwell è stata ritenuta colpevole di 5 dei 6 capi d'accusa, tutti legati allo sfruttamento e traffico sessuale di minorenni (dalla cospirazione alla gestione del traffico stesso, fino all'adescamento delle ragazze). La condanna della 60enne non è ancora nota ma sarà di parecchi anni di carcere (fino a 65) ed è verosimile che possa passare tutto il resto della sua vita dietro le sbarre.
Unico capo d'accusa per il quale è stata ritenuta non colpevole riguarda la teste anonima Jane, dimostratasi fortemente in difficoltà in tribunale anche per merito dello spietato lavoro di pressing da parte del team dei legali di Maxwell. La sua deposizione è stata rivoltata come un guanto e letteralmente smontata dagli avvocati.
«La strada della giustizia è stata davvero lunga, ma oggi possiamo dire: giustizia è stata fatta», ha commentato a caldo il procuratore della Corte di Manhattan Damian Williams, «la giuria ha ritenuto colpevole Ghislaine Maxwell di uno dei peggiori crimini che esistono: il facilitare, partecipando, l'abuso sessuale di minori. Crimini, questi, che ha compiuto con il suo complice Jeffrey Epstein. Ringraziamo il coraggio delle ragazze, oggi donne adulte, che si sono fatte avanti uscendo dall'ombra e presentandosi in tribunale».
Fra queste, che hanno testimoniato in forma anonima Jane (adescata e abusata a partire dai 14 anni), ci sono anche Kate (dai 17 anni), Carolyn (14 anni) e Annie Farmer (a 16), l'unica che si è presentata con il suo nome e cognome.
«Sono sollevata e grata alla giuria, perché ha riconosciuto il modus operandi predatorio e sistematico di Maxwell», ha commentato ai media Farmer, «ha fatto del male a molte più donne delle poche che si sono presentate in tribunale, spero che questo verdetto possa in qualche modo portare loro sollievo».
La nota vittima Virginia Giuffre, che è una delle diverse querelanti, non è stata chiamata a testimoniare né dall'accusa né dalla difesa. Il motivo risiede con ogni probabilità alla sua causa per abusi - anche quella deposta a New York - nei confronti del Principe Andrea, che è stata recentemente (e nuovamente) osteggiata.
Al termine del processo gli avvocati di Maxwell hanno chiesto alla Corte se l'imputata, prima di tornare in carcere, potesse ricevere una dose booster di vaccino per il Covid. Non è chiaro se la richiesta sia stata, o meno, accolta.