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ITALIALe mire della criminalità sullo sport. «Milan e Inter? Danneggiate»

30.09.24 - 13:16
Le voci degli inquirenti dopo l'operazione contro gli affari sporchi degli ultras: «La mafia diventa un fornitore di servizi».
ScreenshotVideoPoliziadiStato
Le mire della criminalità sullo sport. «Milan e Inter? Danneggiate»
Le voci degli inquirenti dopo l'operazione contro gli affari sporchi degli ultras: «La mafia diventa un fornitore di servizi».

MILANO - È stata una sveglia traumatica quella fatta suonare questa mattina dagli uomini della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza - coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Milano - nei confronti dei vertici ultras di Milan e Inter.

Proprio attorno a questi ultimi si è stretta stamani una maxi operazione di polizia che si è tradotta in 19 misure cautelari (16 in carcere e 3 ai domiciliari) e decine di perquisizioni. I reati che vengono contestati alle persone indagate, una quarantina nel complesso, hanno al centro il giro d'affari legato al contesto calcistico e che vanno dai biglietti ai parcheggi, dal merchandising ai servizi di catering interno allo stadio.

I dettagli del blitz sono stati comunicati in tarda mattinata presso gli uffici della Procura della Repubblica di Milano alla presenza del Procuratore Nazionale Antimafia Giovanni Melillo, del Procuratore della Repubblica di Milano Marcello Viola, del Questore di Milano Bruno Megale, del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Milano Gen. B. Andrea Fiducia, del Direttore del Servizio Centrale Operativo Vincenzo Nicolì, del Comandante del Servizio Centrale Investigazioni C.O. Gen. D. Antonio Quintavalle e di investigatori della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza.

I reati - Nello specifico i reati contestati sono associazione per delinquere con l'aggravante mafiosa, estorsione, false dichiarazioni e attestazioni presentati all'autorità giudiziaria, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, accesso abusivo a sistemi informatici, lesioni, percosse, rissa e resistenza a pubblico ufficiale.

«Milan e Inter danneggiate» - Ma la Procura non si è limitata a sgominare i traffici illeciti riconducibili ai capi delle tifoserie milanesi ma ha anche avviato un «procedimento di prevenzione» nei confronti delle due società che dovranno dunque dimostrare nei prossimi mesi di aver eliminato qualsiasi legame con le tifoserie, specie nella vendita dei biglietti per le partite. In caso contrario, potrebbe aprirsi nei loro confronti un provvedimento di commissariamento, ossia un'amministrazione giudiziaria. Ma durante la conferenza stampa il Procuratore della Repubblica di Milano Marcello Viola ha chiarito che «le società sono soggetti danneggiati: ci sono criticità e confidiamo nella collaborazione per risolverle».

«Un'indagine importante che costringe tutti a interrogarsi» - A parlare è stato poi il Procuratore Nazionale Antimafia Giovanni Melillo, che si è detto anzi tutto «sorpreso» dell'eco mediatico del blitz e ha affermato che le società calcistiche «come tutte le imprese sono nel mirino delle organizzazioni criminali». «Non ci si può girare dall'altra parte (...) Il condizionamento criminale delle attività sportive è un problema di straordinaria gravità», e questa è «un'indagine importante che costringe tutti a interrogarsi».

Quanto invece al tema del coinvolgimento delle società sportive, Melillo ha poi precisato che questo «è un territorio che va esplorato con prudenza, con consapevolezza da parte delle società nel dover dar conto degli aspetti organizzativi. Anche nel calcio minore dove la presenza mafiosa ha una finalità che fa da volano per le attività economiche».

Il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Milano Gen. B. Andrea Fiducia si è invece concentrato sul racket dei servizi e dei parcheggi intorno allo stadio. «L'imprenditoria che intesse rapporti con il mondo criminale merita una riflessione», ha detto. Aggingendo che, in riferimento al ruolo intimidatorio esercitato all'interno delle attività imprenditoriali, «la mafia diventa un fornitore di servizi. Abbiamo rilevato che il mondo del tifo suscita forti appetiti criminali con lo sciacallaggio di tutti i servizi forniti allo stadio».

«Non abbiamo segnali di contestazione» - I giornalisti hanno chiesto se c'è ora il rischio di contestazioni da parte delle tifoserie. Il Questore di Milano Bruno Megale, interrogato nello specifico sulla partita di Champions League in programma domani tra Inter e Stella Rossa ha detto che «non abbiamo segnali di contestazione, aspettiamo domani»

Nelle battute finali, alla domanda sul caso dei presunti legami di Fedez (non indagato) con alcuni fermati, è stato confermato dagli investigatori che sì, il cantante «era interessato all'appoggio della tifoseria nel vendere bevande ai tifosi».

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