L'ansia legata all'evoluzione della pandemia guida le preoccupazioni della popolazione anche per il 2022
ZURIGO - L'ottimismo della popolazione svizzera resta sul "menu" del coronavirus anche in vista del prossimo anno. L'ansia provocata dalla pandemia, come emerge da un sondaggio rappresentativo di Comparis sulle finanze personali in ottica 2022, si conferma tra le principali preoccupazioni della cittadinanza.
Prima i lunghi mesi segnati dalla variante Delta. Ora il repentino avvento firmato da Omicron. La situazione non appare mutata quindi rispetto al rilevamento di dodici mesi fa. «Le nuove varianti del coronavirus, le nuove misure anti-Covid e l’aumento dei prezzi fanno crescere per molti il senso di insicurezza», spiega - in un comunicato - Michael Kuhn, esperto Comparis in credito ai consumatori.
Le paure: Covid, inflazione...
Cifre alla mano, quattro persone su cinque si dicono preoccupate dal virus. L'81% della popolazione si dice inoltre allarmato, in differente misura, dalla minaccia dell'inflazione. E sono soprattutto i nuclei familiari che dispongono di un reddito lordo fino a 4'000 franchi ad essere maggiormente in pensiero (45%) in vista del prossimo anno. Anche per chi gode di una situazione finanziaria migliore però il quadro non appare del tutto roseo. E lo dimostra il fatto che più di un quarto dei redditi al di sopra degli 8'000 franchi (28%) si dica altrettanto preoccupato. In tal senso, a lasciare poco sereni gli animi è in modo particolare la paura che possano crescere gli affitti o aumentare le spese per gli interessi del mutuo. Il 15% si dice infatti pessimista su questo fronte (un anno fa era il 5%). «Solitamente l’inflazione si combatte con tassi più alti, il che porta ad affitti più costosi e tassi ipotecari in aumento», sottolinea Kuhn.
... lavoro e cassa malati
Non solo. Per molti resta viva anche la preoccupazione legata al lavoro ridotto, a un minor grado di occupazione, a un calo del fatturato o alla perdita del proprio posto di lavoro (55% contro il 68% di un anno fa). E poi c'è l'onnipresente spettro dei premi delle casse malati, che nonostante le riduzioni medie annunciate per il 2022 continuano ad essere fonte di apprensione per oltre un terzo degli svizzeri (37%).
Le speranze per il 2022
Se con il margine d'incertezza provocato dalla pandemia bisogna inevitabilmente fare i conti, non manca tuttavia chi guarda ai prossimi dodici mesi con un certo ottimismo. Secondo Comparis, più di un adulto su quattro (27%) pronostica un miglioramento della propria situazione finanziaria. Come? Attraverso un balzo del valore dei propri investimenti (24%) - «I tassi bassi e la paura dell’inflazione stanno spingendo sempre più persone a investire in azioni e fondi per ottenere di più dal loro capitale» spiega Kuhn -, trovando un nuovo lavoro con uno stipendio più alto (33%) o in previsione di un aumento del proprio salario (31%).
E il clima? Il dibattito, spiega Comparis, continua a influire in misura modesta sulle scelte finanziarie. C'è però una forte differenza regionale. Questo influsso è maggiore nella Svizzera italiana, dove più del 36% degli intervistati gli attribuisce un peso considerevole. Nelle regioni francofone e di lingua tedesca, le percentuali sono rispettivamente del 22 e del 23%.
Il sondaggio rappresentativo è stato condotto nel mese di dicembre 2021 dall’istituto di ricerche di mercato Innofact, su incarico di comparis.ch, e ha coinvolto 1’045 persone in tutte le regioni della Svizzera.