Stiamo testando il nuovo iMac con nuova architettura a 3 micrometri. L’all-in-one di Apple ha stile e prestazioni per tutte le esigenze, ma…
SAVOSA - Abbiamo tra le mani la versione top dei nuovi iMac con processore M3. Alla CPU con 8 cuori realizzati nel nuovo processo industriale a 3 micron, equamente suddivisi tra processori ad alta efficienza energetica e ad elevate prestazioni, fanno compagnia i 10 cuori della GPU, i 24 GB di RAM unificata e ben 2 TB di disco duro, ovviamente SSD. Inserendo queste specifiche nel sito ufficiale del marchio californiano si scopre con crescente preoccupazione che man mano che si procede con la personalizzazione del modello di base, venduto a 1349.- CHF il prezzo sale rapidamente fino a 2889.- CHF. Mettiamo per un momento da parte queste questioni veniali e prendiamoci il tempo per alcune considerazioni.
Il nuovo iMac che stiamo testando, nella colorazione viola che non avremmo mai scelto, ma che tutto sommato non è niente male, al momento si trova sulla scrivania dove, fino ad un paio di settimane fa, stava un iMac da 27 pollici con processore Intel assemblato nel 2019. Il confronto tra i due iMac ha senso almeno per due motivi. Il primo è che il nuovo iMac da 24 pollici con processore M3 è il nostro primo indiziato per sostituire il vecchio iMac, il secondo motivo è che è stata proprio la Apple a puntare sul confronto con i modelli Intel.
La domanda ci sembra quindi scontata: cambiamo il nostro vecchio iMac per quello nuovo oppure no?
Schermo - Lo schermo Retina da 24 pollici con definizione 4,5K può rappresentare un passo indietro rispetto allo splendore dei 27 pollici in 5K. Diciamolo senza timore: il fatto che al primo aggiornamento dei nuovi iMac a Cupertino non abbiamo ritenuto necessario inserire un nuovo formato, magari ancora da 27 pollici, ci sembra un passo falso. Lo hanno fatto per non incidere troppo sui costi? Probabile, ma non è che i modelli attuali siano proprio economici (ne parleremo in seguito). Alla prova dei fatti dobbiamo però confermare che il passo indietro non è drammatico. Stiamo parlando di un prodotto pensato e destinato alla famiglia e non di una workstation per Hollywood. Senza addentrarci nelle analisi tecniche ci sentiamo di affermare che potremmo passare ad un monitor un po’ più piccolo senza drammi (24 pollici rimangono comunque una superficie più che accettabile per fare un po’ tutto, anche grazie ai 4480 × 2520 pixel che offrono tanto spazio). Mentre ne scriviamo ci siamo accorti di aver inconsciamente posizionato l’iMac da 24 pollici leggermente più vicino rispetto alla posizione all’iMac da 27 pollici, un compromesso decisamente accettabile.
Potenza - Il confronto con gli iMac Intel fa quasi ridere. Tempo fa avevamo potenziato la RAM del nostro vecchio iMac, quando ancora si poteva, ma ciononostante non c’è confronto tra le due macchine. Sicuramente il vecchio iMac, se riformattato e ripulito come si deve potrebbe riguadagnare un po’ di velocità, ma comunque non reggerebbe al confronto con questa nuova macchina sotto nessun aspetto. Tutte le attività che abbiamo svolto, navigazione, Office, montaggio video (poca roba e molto amatoriale) sono veloci, anche molto veloci. Per questa rapidità dobbiamo ringraziare i 18 cuori complessivi della CPU e della GPU, ma anche i 24 GB della Ram unificata e la velocità della SSD. Trattandosi di un prodotto per la famiglia potrebbe essere che i figli (ehm…) dopo aver finito i compiti e aver riordinato la stanza potrebbero voler giocare. Lo abbiamo fatto anche noi e anche senza raggiungere i livelli di macchine configurate proprio a questo scopo, possiamo dirci soddisfatti, anche molto soddisfatti sebbene leggermente turbati dai quadratini colorati e i difetti grafici osservati con Humankind al massimo della risoluzione e dei dettagli (problema che avevamo notato anche con il Mac mini M2Pro testato in primavera). Riducendo leggermente le impostazioni il problema scompare, ma permane il leggero turbamento. Concedeteci un secondo esempio: con Baldur’s Gate 3 (che gioco!) non si riesce a giocare con i parametri al massimo della qualità, la frequenza di aggiornamento si abbassa troppo e le immagini perdono fluidità. Bisogna quindi trovare un equilibrio tra definizione e qualità grafica, ma le rinunce ci sembrano limitate e l’aspetto grafico complessivo rimane più che godibile.
Per quanto riguarda invece il montaggio video abbiamo fatto qualche prova con programmi non professionali perché, come dicevamo prima, per quei compiti Apple ha creato altri prodotti come i nuovi MacBook Pro, anch’essi con processori M3 ma nelle versioni Pro e Max.
Design e audio - Dal punto di vista ingegneristico c’è ben poco da rimproverare ad Apple. Il design degli iMac con processori Apple Silicon è senza dubbio riuscito e lo stesso vale per l’audio prodotto dalle casse inserite nella parte bassa dello schermo. Anche in questo caso dobbiamo tarare le aspettative con il target del prodotto. Che giochiate, ascoltiate musica mentre lavorate o vi guardiate un film, l’audio è di buona qualità e qualcuno in casa potrebbe chiedervi di abbassare il volume o di mettere le cuffie. Anche i microfoni, che tornano utili soprattutto durante le videoconferenze, sono decisamente all’altezza. Già che ci siamo facciamo i nostri complimenti anche alla videocamera frontale, che non abbiamo mai usato molto, ma che in questi iMac è di ottima qualità.
Prezzo - La macchina davanti a noi è praticamente perfetta per lo scopo per il quale è stata progettata. Analizzando nel suo complesso, design, prestazioni e potenziale longevità del prodotto crediamo seriamente che i nuovi iMac abbiano pochi difetti. Ottima notizia, direte voi, abbiamo trovato il sostituto al vecchio iMac 27. Beh, ragioniamoci un momento.
La configurazione che stiamo usando richiede un esborso decisamente notevole (2889.- CHF), senza neppure avere un processore Pro o Max come, invece, hanno i MacBook Pro. Il MacBook Pro da 14 pollici base costa circa 700.- CHF in meno, ha specifiche migliori e offre prestazioni molto superiori.
Apple propone i nuovi iMac in tre versioni (ognuna di esse personalizzabile) ma tutte con inizialmente soli 8 GB di memoria RAM. La versione di entrata a 1349.- CHF, prezzo oggettivamente interessante, alla prova dei fatti (non avendolo potuto testare ci dobbiamo affidare a quanto scritto da altre testate) risulta valida unicamente nel caso di esigenze molto ridotte (navigazione, Office, e più genericamente i software nativi di MacOS). Attività per le quali basterebbe ancora un iMac M1. È però decisamente insufficiente per quelle che sono le nostre esigenze e, soprattutto, nel 2023 e 2024 proporre macchine con soli soli 8 GB di memoria RAM e 256 GB di memoria SSD ci sembra anacronistico.
Dando quindi per scontato di dover aumentare un po’ la RAM, anche perché se non lo fate subito non lo farete mai più, e di ampliare un po’ la memoria SSD per arrivare al minimo di 512 GB, si deve quindi considerare di spendere 440.- CHF in più. Il modello di base, dotato solo di due porte Thunderbolt/USB 4, ci sembra più che altro uno specchietto per le allodole. A questo punto è forse meglio scegliere la terza opzione che ha una GPU più potente e comprende già la SSD più grande e veloce. Così facendo rimane però il problema degli 8 GB della RAM e quindi, di fatto, si arriva a 2009.- CHF. Nell’insieme questa potrebbe essere la scelta migliore, se non fosse per i quasi 700.- oltre al prezzo del modello di base. In una decina di righe siamo passati dai ragionevoli 1349.- CHF a poco più di 2000.- CHF. È proprio vero che a Cupertino sono maestri nel pricing dei loro prodotti così che a “piccoli step” si arriva in fretta a cifre che, almeno inizialmente, non si intendeva raggiungere.
Ormai ci siamo rassegnati: per un iMac che non nasce azzoppato, scusateci il termine, pronto a soddisfare le molteplici necessità di una famiglia serve un budget di circa 2000.- CHF. Tutto sommato non molto distante dal costo che avevano gli iMac 27 con processori Intel cinque anni fa. A questo punto è lecito interrogarsi sulle alternative che propone Apple e ci torna il mente il Mac mini con processore M2 Pro, testato in primavera, che ci aveva fatto tentennare non poco. Il modello recensito era quello con la CPU da 12 cuori e la GPU da 19 cuori. Per quel modello con 16 GB di RAM e 512 GB di memoria SSD il prezzo è di 1729.- CHF. Aggiungendo altri 219.- CHF potrebbe arrivare via posta un monitor 4K LG da 27 pollici o, in alternativa, potremmo affidarci ad un tutorial su YouTube per trasformare il vecchio iMac 27 in un monitor esterno. Poco meno di 2000.- CHF per una combinazione esteticamente meno appagante rispetto a questo iMac color melanzana pallida, questo è certo, ma sicuramente competitiva a livello di prestazione e di prezzo (soprattutto nel mercato dell’usato).
Rinunciare ai nuovi M3 vuol dire fare a meno del Dynamic Caching per la GPU (novità che permette la gestione dinamica della memoria cache in modo da utilizzare solo la memoria necessaria ai vari compiti), ma per esempio anche dei nuovi Ray tracing e Mesh Shading particolarmente interessanti quando si tratta di far girare dei giochi un po’ complessi e sinceramente non siamo certi di volerlo fare. L’architettura a 3 nanometri garantisce anche un maggiore livello di efficienza energetica, aspetto sicuramente più importante nei laptop rispetto alle macchine da scrivania. Ma allora, alla fine, questi nuovi iMac ci hanno convinto?
Conclusione - Dobbiamo confessare di non essere ancora arrivati ad una risposta definitiva. Sulla base di quanto detto sopra ribadiamo che il modello che avrebbe senso comperare di questi nuovi iMac non è quello d’entrata, ma bensì quello “potenziato” che richiede 2009.- CHF. Un prezzo che in un modo o nell’altro, se si mira a determinate prestazioni, ci sembra inevitabile anche analizzando combinazioni alternative. In aggiunta a ciò ricordiamo che la nuova architettura a 3 nanometri è appena agli inizio della sua evoluzione e al momento ha costi industriali maggiori. L’iMac M3 offre ottime prestazioni ed è molto polivalente ma non è un prodotto professionale per chi lavora nel settore dell’audio/video, e neppure una piattaforma per videogiocatori professionisti, anche se con qualche compromesso permette occasionalmente di fare entrambe le cose.
Ma il diavoletto che soggiorna sulla nostra spalla ci ricorda che si tratta di tanti soldi, che il processore non è neppure un M3 Pro o un M3 Max e che il 2024 potrebbe svelare nuovi Mac mini o nuovi iMac da 27 pollici…