Carmine Nicoletta, Avanti con Ticino&LAvoro
LUGANO - Scrivere questo articolo mi offre l'opportunità di esprimere una riflessione profonda sul tema della disoccupazione, un argomento che tocca da vicino non solo l'economia ma anche il tessuto sociale e la vita quotidiana di molti cittadini. La questione, già brillantemente sollevata dal mio compagno di movimento Matteo Muschietti, richiede un'attenzione particolare e un'azione immediata.
La mia visione parte dall'osservazione che, nonostante la prosperità apparente del nostro Cantone, esistono profonde disparità e difficoltà, soprattutto per quanto riguarda l'accesso al mondo del lavoro. È inaccettabile che centinaia di persone siano costrette a vivere nell'incertezza, cercando invano un impiego che garantisca loro dignità e stabilità.
La preferenza accordata ai frontalieri a discapito dei residenti, unitamente a politiche salariali che spesso non riflettono il costo della vita in Ticino, evidenzia un sistema che necessita di essere rivisto. Non si tratta però del solito discorso ampiamente propagandato da alcuni, che semplicisticamente riconducono il problema al frontalierato. Non basta garantire posti di lavoro, bisogna promuovere un'equità salariale che consenta ai residenti di lavorare e di vivere dignitosamente.
In qualità di candidato per il consiglio comunale di Lugano con "Avanti con Ticino&Lavoro" ritengo che il Cantone debba assumere un ruolo più incisivo nell'orientare le politiche del lavoro. Dovremmo mirare a una strategia che, oltre a spingere le imprese a investire nella formazione di talenti locali, favorisca una distribuzione più equa della ricchezza generata. È essenziale riconsiderare il concetto di retribuzione, affinché non vi siano stipendi esorbitanti in netto contrasto con la realtà di chi lotta per trovare un lavoro.
La solidarietà deve essere il principio guida nella gestione delle aziende e nelle politiche cantonali. Questo significa promuovere una cultura aziendale che valorizzi il contributo di ogni lavoratore e che sia incentrata sul benessere collettivo piuttosto che sul massimo profitto individuale.
Una proposta possibile dopo le elezioni del 14 aprile è che i comuni, considerata anche la loro posizione di importanti datori di lavoro del nostro cantone, collaborino maggiormente per sviluppare proposte concrete da presentare al Cantone. Dobbiamo lavorare insieme per creare un sistema che faciliti l'accesso al lavoro per i giovani e per chi si trova nella seconda metà della propria vita lavorativa. Ciò implica anche investire nella formazione, nella formazione continua e nel ricollocamento professionale, garantendo che nessuno venga lasciato indietro.
Le prossime votazioni comunali rappresentano un'occasione cruciale per indirizzare questi temi. È il momento di dimostrare che la solidarietà e l'impegno collettivo possono effettivamente tradursi in azioni concrete a beneficio di tutti i cittadini e le cittadine.
Concludo sottolineando che il lavoro non è solo un mezzo di sussistenza, bensì un elemento fondamentale per la realizzazione personale e la coesione sociale. Abbiamo il dovere di garantire che ogni persona abbia la possibilità di contribuire attivamente alla società, sentendosi valorizzata e supportata. Questo è l'impegno da sostenere per il bene del nostro Cantone.