«Non sono in grado di allenare a causa dei miei problemi di salute ma posso lavorare di nuovo»
Domenichelli: «L’esperienza di Antti sarà sicuramente un grande valore aggiunto».
LUGANO - Antti Törmänen a Lugano per portare esperienza e consigli? Se la mossa fatta dai bianconeri è giusta lo dirà il tempo. Intanto però l’ex coach del Bienne ha già cominciato a lavorare. Si è presentato alla Cornèr Arena carico e determinato.
«Poter contare sull’esperienza di Antti Törmänen sarà sicuramente un grande valore aggiunto per la nostra società», ha esordito il GM Hnat Domenichelli, soffermandosi poi sul ruolo che l’ex Bienne - ingaggiato come senior advisor della prima squadra e del settore giovanile - ricoprirà nel concreto in seno alla società bianconera.
«Andrà anche sul ghiaccio durante gli allenamenti. Non tutti i giorni, ma ci andrà. Non sarà un allenatore, questo non può più farlo. Sarà un consulente pure per i nostri prospect e gli allenatori della U20, insomma un advisor a 360°. Poi, ovviamente, parlerà anche con me».
L’arrivo di Törmänen è stata una scelta della società. Luca Gianinazzi come ha preso questa decisione?
«Da un paio di settimane era al corrente delle nostre discussioni, al fine di capire cosa fare per aiutarlo. Non lo abbiamo mai lasciato solo e ora, con i fatti, abbiamo agito e aggiunto una persona. Un aiuto non solo per Luca, ma anche per i giocatori. Timore di averlo delegittimato? No, non credo».
«Prima di tutto voglio ringraziare per l’opportunità che mi è stata data - ha invece spiegato invece Törmänen - nel mondo dell'hockey tutto va veloce: domenica c’è stato un contatto e ora sono qui. È un ruolo nuovo per me e mi piace. Non sono in grado di allenare a causa dei miei problemi di salute ma posso lavorare di nuovo».
Per una squadra in difficoltà.
«Penso che sia sempre una combinazione di molti fattori a farti finire in una situazione del genere. A volte la squadra ha giocato bene ma non ha vinto. A volte per colpa di un errore o di un episodio o di troppe penalità. Succede e finisci con il perdere un po' la fiducia in te stesso. E qualcosa di normale in una stagione di hockey. Ma c'è il potenziale per cambiare la situazione, capovolgerla facendo bene le piccole cose. Per quel che mi riguarda, spero di poter aiutare i coach e di dare buoni consigli ai giocatori... che conosco tutti tranne Zohorna e Schultz».
Magari con qualche trucchetto…
«Penso che non sia una questione di trucchi. Penso che tutti debbano dare di più. Nel gioco ci si deve impegnare completamente, credere in quello che si fa e ascoltare gli allenatori. È così che si vincono le partite».