I due imputati sono stati condannati dal Tribunale di Zurigo per il non rispetto della disposizione in treno.
Anche in aula entrambi si sono presentati senza mascherina. Nel rispetto delle misure di protezione, entrambi hanno dovuto lasciare l'aula dopo qualche minuto.
ZURIGO - Il Tribunale distrettuale di Zurigo ha condannato oggi un 69enne e un 41enne refrattari alle mascherine che non ne hanno indossata una mentre viaggiavano in treno nell'agosto 2020. Il giudice ha così deciso in maniera differente che altre corti di prima istanza del cantone in casi simili.
Anche in aula i due, processati separatamente, si sono presentati senza mascherina: «Ora ho 69 anni e non ho ancora mai indossato una mascherina, e non comincerò di certo ora», ha detto uno dei due uomini. Il 41enne ha riferito di «motivi particolari», tra l'altro di natura religiosa. «Sono cristiano e Gesù non avrebbe sicuramente portato una mascherina». Tutti e due non hanno saputo esibire un attestato medico; non rispettando le misure di protezione, hanno dovuto lasciare l'aula dopo pochi minuti.
I due uomini avevano ricorso contro i decreti d'accusa emessi dal prefetto, che li aveva condannati a una multa di 330 franchi - più spese legali per lo stesso importo - per violazione dell'obbligo di indossare la mascherina. Oggi il Tribunale distrettuale ha confermato i due decreti d'accusa e le multe, e ha portato le tasse a 600 franchi.
Stando a diversi media, in casi simili altre corti distrettuali zurighesi hanno assolto l'imputato, e ciò per motivi formali: l'obbligo di indossare la mascherina nei trasporti pubblici a partire dal luglio 2020 è stato inserito in un primo tempo nell'ordinanza sul Covid-19 della Confederazione senza formulazione della pena di cui è passibile la sua violazione. Ciò è tuttavia necessario per poter sanzionare infrazioni.
Di altro avviso il Tribunale distrettuale di Zurigo, secondo cui la punibilità è già data sulla base di disposizioni contenute nella legge sulle epidemie. Questa prevede tra l'altro che si possano «emanare prescrizioni concernenti l'esercizio» di istituzioni pubbliche e società private e rende passibile di pena la loro violazione.
Inoltre, il giudice ha fatto riferimento a sentenze recentemente pubblicate dal Tribunale federale inerenti agli obblighi di portare la mascherina emessi da autorità cantonali. Mon Repos ha giudicato proporzionate e accettabili le restrizioni ai diritti fondamentali.
Il giudice si è anche soffermato sulle dichiarazioni degli imputati: «negli ultimi sessant'anni non c'è mai stata una pandemia e quindi non si è mai reso necessario imporre un obbligo di indossare una mascherina», ha affermato. E l'amore per il prossimo propagato dal Cristianesimo è un argomento più a favore del porto della mascherina che contro.