I consumi registrati nel mese di settembre non solo non sono diminuiti, ma sono addirittura leggermente aumentati.
BERNA - «L'energia è scarsa. Non sprechiamola». È questo l'appello lanciato a fine agosto da Berna. Per ora, però, sembra sia rimasto inascoltato.
Partendo da casa - «Le raccomandazioni sono rivolte alla popolazione e all'economia», aveva sottolineato il Consiglio federale lanciando la campagna di risparmio energetico. «È possibile risparmiare energia, gas, gasolio, elettricità e altro, in modo molto semplice, sia a casa che al lavoro abbassando la temperatura del riscaldamento, utilizzando meno acqua calda, spegnendo gli apparecchi elettrici o l'illuminazione quando non sono in uso, oppure cucinando e cuocendo in modo da risparmiare energia».
I consumi non scendono - I consigli dati, non hanno però ancora sortito alcun effetto, riportano i quotidiani del gruppo Tamedia. Secondo i dati di consumo della Entso-E, rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione dell’energia elettrica, non si nota infatti alcun effetto di risparmio energetico. Al contrario. In settembre i consumi sarebbero addirittura leggermente aumentati a livello nazionale.
L'azione? Solo dopo uno shock - Questo trend rientrerebbe però nell'ambito delle «fluttuazioni casuali», spiega René Baggenstos, amministratore delegato della società di consulenza energetica Enerprice di Lucerna, che elabora i dati di Entso-E. Baggenstos non si aspetta comunque un calo significativo dei consumi in reazione alla campagna di risparmio energetico lanciata da Berna. Il problema, sottolinea, è che le persone reagiscono spesso in ritardo: «Molti pensano che risparmieranno nel corso dell'inverno. Di norma, tuttavia, è necessaria un'ulteriore "esperienza shock" per far smuovere le persone, come un blackout o prezzi particolarmente alti».
Tra famiglie e aziende - Non è comunque facile dimostrare l'effetto di risparmio, perché i dati dei fornitori di energia non distinguono tra industria, servizi e abitazioni private. È possibile che le famiglie stiano risparmiando energia, ma questo potrebbe essere compensato da un aumento dei consumi nelle industrie, che stanno producendo quanto possibile in vista dei possibili tagli energetici durante la stagione fredda.
Parole e fatti - Ma gli appelli basteranno? I politici non ne sono certi. E in molti ritengono che sarà necessario un intervento statale. «La campagna di sensibilizzazione, da sola, difficilmente sarà sufficiente per ridurre i consumi», così il consigliere agli Stati Damian Müller. Il Consiglio federale dovrebbe fissare un obiettivo di risparmio vincolante del 3-4%, ritiene invece il capogruppo del PS Roger Nordmann, mentre Roberto Schmidt, presidente della Conferenza dei direttori cantonali dell'energia, chiede che tutte le luci delle vetrine dei negozi vengano spente.
I nuovi coronascettici - Nel frattempo, però, c'è chi mette in guarda dal predisporre misure anticipate: «Se si stringono le redini troppo presto, c'è il rischio che si formino dei fronti di opposizione», afferma Werner Luginbühl, presidente della Commissione federale per l'energia elettrica Elcom, riferendosi alla situazione già creatasi nella gestione della pandemia. In tale contesto, spiega, diventa più difficile mettere in atto le misure quando sono effettivamente necessarie.