Svizzera Turismo ha lanciato il 2022/2023. I numeri sono migliori rispetto a prima della pandemia.
ZURIGO - «Un inverno più che ottimo», Svizzera Turismo ha lanciato questa mattina la stagione 2022/2023 con molta positività, malgrado il periodo di crisi. Secondo le previsioni di diversi centri di ricerca e secondo le stime dei gestori di 34 uffici all'estero, i pernottamenti dovrebbero aumentare dell'1% nelle località di montagna. Questo rispetto all'inverno 2018/2019, quindi quello prima della pandemia.
Il ritorno dei turisti stranieri - Il turismo interno alla Svizzera resta anche per la prossima stagione centrale nelle politiche dell’agenzia. I pernottamenti dei cittadini svizzeri saranno infatti addirittura più alti (+14%) rispetto a prima della pandemia. Ma saranno inferiori del 6% rispetto allo scorso inverno. La pandemia e la chiusura delle frontiere aveva obbligato molti svizzeri a trascorrere le loro vacanze in patria.
Un calo che però verrà compensato con il ritorno in massa dei visitatori stranieri. La loro provenienza potrebbe variare da paesi vicini a paesi più lontani, esattamente come prima del Covid. Quest'inverno il loro numero aumenterà del 18% rispetto alla scorsa stagione.
Inoltre, da gennaio a ottobre, i pernottamenti nel settore alberghiero mostrano solo un deficit del 6% rispetto allo stesso periodo del 2019, prima della pandemia, ha affermato Svizzera Turismo. Gli svizzeri sono stati ancora una volta il motore di questa ripresa, anche se i visitatori stranieri sono gradualmente tornati. Ma nel complesso, però una ripresa completa del turismo non avverrà prima del 2026, osserva l'organizzazione.
Fiducia nonostante la crisi - Malgrado queste difficoltà, Svizzera Turismo è fiduciosa per questo inverno. «Gli svizzeri continuano ad apprezzare enormemente il loro paese e il desiderio di viaggiare dei turisti stranieri sembra essersi risvegliato. Questo nonostante le circostanze complicate. Se il tempo ci sarà favorevole, possiamo fare addirittura meglio rispetto all'ultimo inverno prima della pandemia», ha affermato il direttore Martin Nydegger.
Le difficoltà maggiori, come già ampiamente discusso, riguardano l'approvvigionamento energetico e il conseguente aumento dei prezzi. A questo si aggiunge anche il franco forte e l’inflazione. Inoltre, i cambiamenti climatici stanno costringendo in particolare le società di impianti di risalita ad adeguare le loro date di apertura.
Ma Berno Stoffel, direttore degli impianti di risalita svizzeri, ha assicurato che le aziende attive nel settore sono ben preparate per affrontare queste inconvenienze. Una delle misure già decise sarà la riduzione, «per quanto possibile», della velocità degli impianti di risalita oltre alla limitazione delle ore di funzionamento.