Attualmente sono già 12,5 milioni le dosi pronte all’uso. E sono ben pochi a presentarsi nei centri vaccinali.
BERNA - Sono sempre meno gli svizzeri a vaccinarsi contro il Coronavirus. Lo confermano i dati dell’UFSP: al momento sarebbero meno di 1’500 al giorno le persone a ricevere il vaccino. Nel frattempo la Confederazione ha già in stock circa 12,5 milioni di dosi pronte all’uso, riferisce l’Aargauer Zeitung, e quest’anno ne attende altre 11,6 milioni. È dunque altamente probabile che la stragrande maggioranza dei preparati vada a scadere e finisca nella spazzatura.
Finora, secondo il quotidiano argoviese, la Confederazione avrebbe già gettato circa nove milioni di dosi scadute, per una spesa all’acquisto di circa 270 milioni di franchi.
La domanda di vaccini è inoltre «stagnante a un basso livello» anche nei Paesi del terzo mondo, spiega Simon Ming dell’UFSP, perciò le possibilità di donazione sono molto limitate.
«La strategia del Consiglio federale», chiarisce però Ming, «è quella di riuscire a coprire il fabbisogno di vaccini in tutti gli scenari realistici in modo che in Svizzera siano disponibili quantità sufficienti dei migliori e più aggiornati vaccini». Perseguire questo obiettivo significa dunque mettere in conto la possibilità di finire con dosi di vaccino in eccesso.
Intanto c'è chi pensa che questo risultato fosse prevedibile: «È diventato presto evidente che la Svizzera si stava procurando un multiplo delle dosi necessarie», afferma il consigliere nazionale del Centro Peter Hegglin. «La Confederazione avrebbe dovuto smettere di acquistare più presto, o almeno ridurre le quantità».