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SVIZZERA«Oggi l'apprendistato apre nuove porte»

18.11.23 - 11:02
Intervista a Luciana Vaccaro, rettrice della Haute école spécialisée de Suisse occidentale (HES-SO)
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Fonte ATS
«Oggi l'apprendistato apre nuove porte»
Intervista a Luciana Vaccaro, rettrice della Haute école spécialisée de Suisse occidentale (HES-SO)

LOSANNA - Le Scuole universitarie professionali (SUP) hanno contribuito a migliorare la visibilità della formazione professionale in Svizzera, afferma Luciana Vaccaro, rettrice della Haute école spécialisée de Suisse occidentale (HES-SO), in un'intervista a Keystone-ATS a cura di Federico Bragagnini. L'istituzione, creata dai Cantoni romandi e da Berna, si prepara a festeggiare il suo 25° anniversario martedì a Delémont.

Oggi «l'apprendistato, l'attestato federale di capacità (AFC), non è più un vicolo cieco in termini di formazione, ma apre nuove porte. Porta a un diploma compatibile con il sistema di Bologna. È un risultato enorme», sottolinea colei che è fisico di formazione.

Fondata nel 1998, la Scuola universitaria professionale della Svizzera occidentale (HES-SO) è stata avviata da sette cantoni (Berna, Giura, Neuchâtel, Friburgo, Ginevra, Vallese e Vaud). Oggi è la più grande della Svizzera, con circa 21'000 studenti in sei ambiti di formazione e 28 scuole universitarie.

Negli ultimi anni sono stati costruiti nuovi campus in particolare a Delémont, Sion, Neuchâtel e Friburgo.

Mettere risorse nella formazione

«Grazie ai nostri corsi orientati alla pratica, i nostri studenti si inseriscono rapidamente nel mondo del lavoro. L'occupazione si aggira intorno al 95%», sottolinea Luciana Vaccaro. «Rispondiamo alle esigenze della società e questo è parte del nostro successo».

Una delle ragioni principali della crescita delle SUP è l'introduzione di diplomi di laurea specialistici e professionali. Tuttavia, Luciana Vaccaro prevede che l'aumento del numero di studenti rallenterà nei prossimi anni, a causa dell'evoluzione demografica.

Ciononostante, il bisogno di formazione rimane molto elevato. La carenza di manodopera riguarda quasi tutti i settori in Svizzera, sottolinea la rettrice. A cominciare dal settore infermieristico, dove dobbiamo applicare l'iniziativa approvata dal popolo svizzero.

Luciana Vaccaro sostiene che le risorse devono essere messe a disposizione, mentre le scuole universitarie professionali hanno giudicato insufficiente l'aumento del 2% del budget stanziato dal Consiglio federale per la promozione dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione per il periodo 2025-2028 (Messaggio ERI 2025-2028).

Luciana Vaccaro sottolinea che questo messaggio non riguarda solo le università, ma anche la formazione professionale. «Sostenere il Messaggio ERI significa sostenere l'intera catena del sapere», insiste la rettrice.

Mettere in discussione insegnamento

Luciana Vaccaro, che è anche presidente di swissuniversities, l'associazione che riunisce le università, i politecnici federali, le scuole universitarie professionali e le alte scuole pedagogiche, invita inoltre a non contrapporre i "colletti bianchi" delle università ai "colletti blu" della formazione professionale. «Nelle aziende, tutte queste persone lavorano insieme», sottolinea.

Per rispondere nel modo più efficace possibile alle esigenze della società, l'HES-SO adatta costantemente il proprio insegnamento. In particolare, si concentra sulla digitalizzazione, che ormai riguarda tutte le professioni. La sostenibilità è un'altra preoccupazione «trasversale», aggiunge la rettrice. L'HES-SO ha finanziato diversi progetti per gli insegnanti che desiderano integrare questo aspetto nei loro corsi.

Sebbene la sua istituzione non stia pianificando nuovi corsi al momento, Luciana Vaccaro sottolinea che tutte le sedi stanno rivedendo i loro piani di studio, li hanno completati o sono in procinto di farlo. «La nostra forza sta nella capacità di mettere in discussione il nostro insegnamento e di chiederci quali competenze devono essere integrate».

«Nessun discorso femminista»

La rettrice sta anche lavorando per «disfare i costrutti culturali» che portano, ad esempio, all'80% di donne nelle scuole per infermieri o all'80% di uomini negli istituti di ingegneria. «Non sto tenendo un discorso femminista», afferma Luciana Vaccaro, «il talento è ovunque». L'HES-SO ha lanciato una serie di progetti in questo ambito, come il programma "ingénieuse" a Yverdon (VD), che mira a incoraggiare le ragazze a scegliere l'ingegneria o l'architettura come carriere, e "Internet for Girls", un'iniziativa rivolta alle ragazze di 9-11 anni e diffusa in diversi cantoni dell'HES-SO.

Tuttavia, al di là di queste differenze, rimangono delle difficoltà per le donne che desiderano salire nella scala gerarchica. L'HES-SO sta lavorando sulla questione delle politiche di gestione dei quadri dirigenti, «per eliminare i pregiudizi nei comitati di selezione, ad esempio quando alle candidate vengono poste domande sulla maternità», spiega Luciana Vaccaro.

«Ma se vogliamo che le donne siano presenti nel sistema, dobbiamo anche essere flessibili nei confronti degli uomini», sottolinea la rettrice.

 

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COMMENTI
 

Minestracalda 1 anno fa su tio
Essere formati penalizza altro che apre le porte, una volta munito di afc, costi troppo e nessuno ti assume!

Granzio 1 anno fa su tio
In Ticino apre le porte all'URC

John Wayne 1 anno fa su tio
Ed in Ticino nessuno replica? Magari qualche orientatore, orientatrice fermi ai livelli A e B, banca-liceo o cantiere-miniera? E chissà la reazione delle varie associazioni femministe da quote rosa anche senza competenza ma per intrallazzi, sull'ultima frase riportata nell'articolo sopra.

Frakkia 1 anno fa su tio
Risposta a John Wayne
Quelli sono cliche ticinesi, chi fa il liceo solitamente prosegue all’università, e chi non lo finisce che finisce in banca (non e sto gran che meglio il giardiniere)
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