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ZURIGOAnziani che uccidono e si uccidono. Quando prevale la disperazione

25.06.24 - 06:30
I casi non sono così rari. Spesso, dietro, c'è un senso di impotenza, paura o persino violenza.
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Fonte NZZ
Anziani che uccidono e si uccidono. Quando prevale la disperazione
I casi non sono così rari. Spesso, dietro, c'è un senso di impotenza, paura o persino violenza.

ZURIGO - G.* è appena rientrato a casa quando sente un tonfo sordo nell'appartamento sopra il suo. Seguono delle urla. Lì vivono i suoi suoceri, motivo per il quale sale a vedere cosa sia successo. Il suocero gli apre la porta, sanguina dalla bocca e dal naso. Sotto l'occhio sinistro ha una grave ferita ed è confuso.

G. gli chiede spiegazioni, ma non ottiene risposta. Quindi domanda dove sia la moglie. L'uomo indica la camera da letto. L'ottantaduenne è distesa sul pavimento. Al loro arrivo i paramedici trovano una donna morta e il marito gravemente ferito. Entrambi con ferite da arma da fuoco alla testa. È la fine di settembre 2019, un pomeriggio autunnale come tanti a Küsnacht (ZH).

Un fenomeno esteso - Di cosa si è trattato? Ci sono molti modi per descriverlo, ma di fatto è stato un tentato omicidio suicidio in età avanzata. E si tratta di un fenomeno molto più esteso di quanto si potrebbe credere. All'inizio di giugno a Knonau, piccolo comune zurighese al confine con il canton Zugo, una coppia anziana viene trovata morta nel proprio appartamento. Entrambi presentano ferite d'arma da fuoco.

Il peso della vecchiaia - Atti come questi si chiudono con un trafiletto sul giornale. La NZZ, tuttavia, ha cercato di far luce sulle ragioni che spingono un anziano ad agire in tal senso. Spesso sono persone che non sanno più come andare avanti e che sono convinte che solo la morte possa sollevarle da tale peso.

Nel caso di Küsnacht, su una credenza, gli investigatori avevano trovato una lettera d'addio scritta dalla donna e indirizzata alle sue figlie. In una cartelletta rossa altri documenti, tra cui un opuscolo su come "Affrontare un decesso", articoli di giornale a tema del suicidio e un necrologio ritagliato. Quest'ultimo faceva riferimento a una coppia di anziani che nel 2018 si era tolta la vita per i crescenti problemi di salute e per il timore di doversi separare a causa della malattia.

Anche se la coppia di Küsnacht stava bene di salute, pare che la donna mostrasse segni di depressione senile e manifestasse il timore di finire in una casa di riposo.

Albert Wettstein, per 28 anni primario a Zurigo, conosce bene queste preoccupazioni. Dal suo pensionamento nel 2011, lavora come volontario l'Ufficio indipendente per i reclami degli anziani. «Che qualcuno arrivi a uccidere il partner è solo la punta dell'iceberg», spiega. Molto più spesso gli anziani sono vittime di percosse, insulti e aggressioni.

Dietro questi episodi ci sono situazioni di grande stress: «Quando qualcuno deve improvvisamente prendersi cura di una madre con demenza o di un partner gravemente malato, è molto dura». In Svizzera ci si aspetta ancora che i familiari si occupino dei propri cari, spiega Wettstein. «Le persone coinvolte credono di dovercela fare da sole». Ma si trovano sopraffatte e la violenza, purtroppo, diventa una reazione a queste situazioni insostenibili.

Secondo uno studio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, in Europa una persona su cinque sopra i 65 anni è vittima di violenza o maltrattamenti. In Svizzera sarebbero oltre 300.000 anziani. Gli esperti stimano che circa il 95% dei casi non venga nemmeno denunciato. Per Wettstein «è un grande tabù. Eppure sarebbe importante che le persone coinvolte cercassero aiuto».

*nome noto alla redazione

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