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SVIZZERA/CANTONECuccioli venduti sul web in barba alle regole, cresce il commercio illegale (anche in Ticino)

30.07.24 - 15:27
La Protezione svizzera degli animali stima che circa il 40% delle importazioni sia fuorilegge. Anche da noi: «Tema tristemente noto»
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Fonte TagesAnzeiger
Cuccioli venduti sul web in barba alle regole, cresce il commercio illegale (anche in Ticino)
La Protezione svizzera degli animali stima che circa il 40% delle importazioni sia fuorilegge. Anche da noi: «Tema tristemente noto»

BERNA - Cuccioli di cane sempre più piccoli, comprati all'estero e poi rivenduti a caro prezzo in Svizzera. Si tratta di casi che capitano e non di rado, e che hanno acceso i riflettori su un problema concreto. Si è infatti tornati a parlare di questo fenomeno, le cui norme sono spesso aggirate, dopo un recente episodio avvenuto a Berna.

Il caso - Una commerciante di cani bulgara che vive nell'agglomerato di Berna, ha importato illegalmente dieci cuccioli tra l'estate e l'inverno del 2022. La donna aveva acquistato gli animali in Bulgaria, per una piccola somma tra i 150 e i 250 euro per poi rivendere in Svizzera i cuccioli della popolare razza Spitz in miniatura per somme fino a 4.500 franchi. Alla fine di maggio 2024, è stato emessa per lei una sanzione e accusata di "commercio illegale di animali e trasporto internazionale senza licenza".

Oltre a una multa totale di 5'630 franchi. Nella spiegazione della sanzione veniva anche specificato come uno dei cuccioli, chiamato "Chico", aveva meno di otto settimane quando è arrivato in Svizzera e non era accompagnato dalla madre. «Attualmente registriamo circa 150 casi all'anno nel Cantone di Berna», ha detto Reto Wyss, responsabile dell'Ufficio veterinario cantonale.

Come è regolata la materia in Svizzera - La Svizzera è un paradiso per il commercio illegale di cuccioli che rappresenta un buon affare, a scapito del benessere degli animali: la regola che vige in altri Paesi, secondo cui i cuccioli devono avere 15 settimane di vita quando vengono importati, non esiste in Svizzera. Secondo la normativa sulla protezione degli animali, i cuccioli non possono essere separati dalla madre o dalla madre adottiva prima delle 8 settimane di vita. Questo vale sia per i cuccioli nati in Svizzera che per quelli importati.

I numeri - La Protezione Svizzera degli Animali (STS) stima che circa il 40% delle importazioni di cuccioli in Svizzera sia attualmente illegale, il che corrisponde a circa 10'000-14'000 cani all'anno.

L'esperto - Secondo Simon Hubacher, portavoce della Protezione Svizzera degli Animali (STS), il commercio illegale di cuccioli di razza riguarda principalmente i cani giovani tra le 8 e le 15 settimane di età. Per la STS è importante che il divieto di importazione e transito di cuccioli di età inferiore alle 15 settimane sia ora disciplinato in modo da tenere in considerazione «gli aspetti legali e di benessere animale delle importazioni di cani».

Cani di razza - Gli allevatori riconosciuti e affidabili possono soddisfare solo circa la metà della domanda di cuccioli in Svizzera. E questa lacuna viene colmata da strutture criminali. «I commercianti di cuccioli hanno capito che gli svizzeri sono disposti a pagare questi prezzi elevati», sottolinea Hubacher. Per fare un esempio, nel caso di Berna, lo Spitz in miniatura ha prezzi molto elevati e spesso simili cuccioli vengono messi in vendita anche su piattaforme Internet.

Normativa e commercio on line - Dal'inizio del 2018 i venditori in Svizzera sono tenuti a fornire il proprio nome e indirizzo nelle inserzioni online. Questo rende il mercato meno attraente per chi opera illegalmente. «La maggior parte delle grandi piattaforme pubblicitarie rispetta i requisiti. Di conseguenza, le inserzioni dubbie sono meno numerose», afferma Sarah Camenisch, portavoce dell'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria. Tuttavia vengono però costantemente create nuove piattaforme che inizialmente non rispettano le norme e che quindi diventano nuovi luoghi di vendita illegale, anche se solo temporaneamente.

Sempre Reto Wyss vede invece qualcosa di positivo nell'inasprimento delle norme: «Almeno le offerte affidabili su Internet sono ora chiaramente riconoscibili per tutti coloro che le cercano», dice. Ma spesso un annuncio online «può sembrare legittimo a prima vista, ciò non significa che dietro non ci siano identità false o strutture criminali», afferma Simon Hubacher del STS.Secondo cui, i piccoli cani vengono allevati principalmente nell'Europa dell'Est in condizioni catastrofiche in cosiddetti centri di allevamento.

Cosa accade in Ticino
Purtroppo si tratta di un tema «tristemente d’attualità, anche in Ticino», dice Emanuele Besomi, presidente della società Protezione Animali di Bellinzona. «Sono sempre di più i cuccioli che arrivano alle frontiere svizzere senza le dovute certificazioni, o addirittura con documenti falsi. Senza microchip e magari senza vaccino antirabbico. E in quest’ultimo caso per il cucciolo significa dover stare in quarantena ben 120 giorni».

Purtroppo però il fenomeno è sempre più diffuso tanto che «ogni anno, per le più svaraite motivazioni, arriviamo ad avere in Ticino tra i 15 e i 20 casi. E si tratta solo di quelli che vengono intercettati», spiega Besomi che aggiunge inoltre come questi traffici, spesso contraddistinti da lunghi spostamenti causano spesso «la morte dei cuccioli durante il viaggio» .

Per chi è in cerca di un cucciolo è necessario «avere una serie di accorgimenti per non incappare poi in problemi - consiglia Besomi che evidenzia inoltre come sia sempre più facile ormai trovare degli annunci on line molto dubbi - È importante rivolgersi a degli allevatori seri, che hanno una storia e un'esperienza dimostrabile. Si sconsigliano gli acquisti in internet da chi magari propone decine di razze di cane. In quel caso c'è il sospetto che ci sia qualcosa di poco chiaro. Noi abbiamo creato una piccola rete tra quanti si occupano del settore e se ci sono casi veramente strani li segnaliamo subito al veterinario cantonale«, conclude Besomi.




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