Nel frattempo è stato fermato un docente 33enne. Le accuse nei suoi confronti sono di omicidio.
Non si esclude l'ipotesi del delitto passionale. È almeno il 13esimo femminicidio da inizio anno
LUCERNA - Nulla si sa del movente, ma non si esclude il delitto passionale. Indagini e interrogatori sono in corso e per il momento vige la presunzione d'innocenza. Nel delitto di Emmenbrücke (LU), nel quale una 29enne di origine honduregna residente in Ticino è stata uccisa a coltellate, per uno svizzero 33enne docente di ginnastica sono già scattate le manette. L'accusa nei suoi confronti è di omicidio.
Il SUV ticinese - Il corpo della donna è stato rinvenuto domenica, in un appartamento, dopo una soffiata. Secondo un testimone, gli uomini della Scientifica sono entrati nell'edificio attorno a mezzogiorno per lasciarlo verso le 22. Le testimonianze riferiscono di un SUV bianco con targa ticinese nei pressi della scena del crimine. Il portavoce della polizia lucernese conferma questo dettaglio: «Abbiamo bloccato un'auto parcheggiata davanti all'edificio. Il collegamento tra il veicolo e il reato è tutt'ora oggetto di indagini».
L'ennesimo femminicidio - Al momento la Polizia non si sbottona su quelle che potrebbero essere dinamica e motivazioni che hanno condotto al fatto di sangue. L'evidenza, per ora, testimonia solo l'ennesimo femminicidio. Un fenomeno in recrudescenza. Solo in marzo se ne registravano 10 dall'inizio dell'anno (per fare un confronto, in tutto il 2020 se n'erano contati 16). Poco dopo, alla fine di marzo, il noto omicidio-suicidio verificatosi a Carasso, sulla strada sterrata lungo l'argine destro del fiume Ticino. Quindi il ritrovamento di due cadaveri a giugno, in un appartamento di Leukerbad (VS). Altro presunto omicidio-suicidio, altro probabile femminicidio.
La tendenza all'aumento è chiara: i dati dell'Ufficio federale di statistica per gli anni che vanno dal 2009 al 2018 mostrano che ogni due settimane una donna viene uccisa fra le mura domestiche. Una proporzione che sembra destinata a salire.