La consigliera federale ha fatto mea culpa: «La tabella di marcia non è stata comunicata in modo chiaro»
La ministra di giustizia e polizia, che trascorrerà le vacanze estive in Ticino, respinge le accuse secondo cui è stato dato più peso agli interessi economici rispetto alla salute della popolazione
BERNA - La consigliera federale Karin Keller-Sutter difende le marce indietro del governo nel quadro della strategia di allentamento delle misure per il contenimento dell'epidemia di Covid-19. La comunicazione - ammette - non è però stata ottimale.
Il Consiglio federale è consapevole del fatto di non aver comunicato chiaramente, il 16 aprile, la tabella di marcia e gli incarichi di esaminare i potenziali allentamenti, afferma la ministra di giustizia e polizia in un'intervista pubblicata oggi dai giornali del gruppo CH Media.
Un altro errore è stato la soppressione della limitazione dell'assortimento per i grandi dettaglianti. «L'intenzione era buona, ma è stata comunicata male e alla fine ha creato solo confusione»: per questo l'esecutivo ha revocato la decisione.
Alla domanda se il governo dia maggior peso agli interessi economici che alla salute della popolazione la Keller-Sutter risponde: «No, questa impressione è sbagliata. Il Consiglio federale ha infatti già incaricato il 16 aprile il Dipartimento dell'interno (DFI) di elaborare per la sua riunione del 29 aprile allentamenti anticipati per i settori della ristorazione, dello sport e del tempo libero».
Le critiche al modo di procedere del governo stanno inoltre nella natura delle cose, ritiene la liberale-radicale sangallese: «Quando la crisi è acuta allora dapprima sono tutti uniti. Con il lockdown inoltre tutti sono stati trattati alla stessa stregua». Ma «con gli allentamenti passo dopo passo bisogna considerare diversi fattori» e ciò conduce a motivazioni differenti e a trattamenti diversi dei vari rami, afferma la Keller-Sutter difendendo la strategia dell'esecutivo.
Peraltro, alla domanda se abbia già prenotato le vacanze estive, la ministra risponde di sì, «in Ticino». «Volevamo già andarci a Pasqua ma abbiamo dovuto annullare».