Il Consiglio federale valuterà il rapporto sulla revisione esterna prima di sbloccare i venti milioni in favore dell'Agenzia.
BERNA - La decisione odierna del Consiglio federale di rinviare una decisione sul sostegno all'agenzia dell'ONU per i rifugiati palestinesi (UNRWA) viene criticata da PS e Verdi. A loro avviso, gli aiuti per Gaza vanno sbloccati al più presto tenuto conto della catastrofica situazione sul posto.
Stamane il Consiglio federale, riunito ad Aarau per una seduta extra muros, ha deciso che il versamento di 56,2 milioni di franchi di contributi a scopo umanitario per il Medio Oriente avverrà in modo scaglionato e solo previa consultazione delle Commissioni della politica estera. Sul discusso contributo all'UNRWA di 20 milioni deciderà in un secondo momento.
Tale aiuto è stato sospeso in seguito alle accuse di coinvolgimento di dodici dipendenti di questa agenzia nel massacro avvenuto in Israele il 7 ottobre. Nel frattempo, un rapporto esterno condotto sotto la guida dall'ex ministra degli esteri francese Catherine Colonna è giunto alla conclusione che non vi sono prove per tali accuse, anche perché Israele non ne ha fornite. Il Consiglio federale ha informato che esaminerà il documento e deciderà in seguito sulla base di una valutazione complessiva.
Secondo il PS, la situazione a Gaza è catastrofica. Data la terribile situazione aspettare non è un'opzione, stando a un comunicato odierno del partito. Citato nella nota, il "senatore" Carlo Sommaruga (PS/GE) afferma che «la Svizzera deve fare tutto il possibile per salvare vite umane» e che il ritiro dei fondi «è vergognoso ed equivale ad abbandonare le persone sul posto».
Per i Verdi, la decisione odierna dell'esecutivo è «scandalosa». «La popolazione rischia la vita e deve fare i conti con la mancanza di cibo, acqua e accesso alle cure mediche. La guerra ha già causato la morte di oltre 30.000 persone, senza contare quelle ferite o costrette a fuggire», si legge nella nota.
Mentre un'indagine indipendente ha appena scagionato l'UNRWA da ogni sospetto, è uno scandalo che il Consiglio federale continui a congelare i fondi ad essa destinati, stando al consigliere nazionale Nicolas Walder (Verdi/GE), secondo cui «nessun'altra organizzazione è in grado di continuare il lavoro dell'UNRWA nell'aiuto diretto alla popolazione della Striscia di Gaza. Per questo motivo diversi Paesi hanno ripreso a sostenere finanziariamente questa organizzazione». Stando agli ecologisti, la decisione odierna dl Consiglio federale, «sotto la guida del ministro degli Esteri Ignazio Cassis», isola la Svizzera sulla scena internazionale e mina la sua tradizione umanitaria.
Nel frattempo, Amnesty International fa sapere che lunedì prossimo, 29 aprile, consegnerà due petizioni con 45 mila firme in cui si chiede al Consiglio federale e al Parlamento di garantire il finanziamento dell'UNWRA e di impegnarsi per un cessate il fuoco immediato a Gaza.
La Svizzera, sulla base di un comunicato odierno, continua a trattenere il proprio contributo finanziario all'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite in un momento in cui la popolazione civile della Striscia di Gaza occupata è minacciata dalla guerra e dalla carestia.
Le petizioni chiedono alla Svizzera di non dimenticare la sua tradizione umanitaria e di schierarsi chiaramente dalla parte del diritto internazionale umanitario.