Parola all'esperto Hans Rudolf Keusen dopo la frana di Bondo
BONDO - La frana di Bondo è stata una delle peggiori degli ultimi anni, otto persone sono ancora disperse e le ricerche sono state interrotte definitivamente. Il geologo Hans Rudolf Keusen mette le cose in chiaro: «Non si può andare in escursione in modo completamente spensierato, si deve rispettare la montagna. Bisogna tuttavia sottolineare che questo ultimo caso è da considerarsi straordinario».
Quanto è pericolosa la situazione sulle montagne svizzere?
«Il riscaldamento globale e il ritiro dei ghiacciai porta nuove minacce. Potrebbero verificarsi più smottamenti. Tuttavia, non mi aspetto nessun aumento drammatico dei rischi naturali».
Quali aree sono potenzialmente più a rischio?
«Le zone soggette allo scongelamento del permafrost sopra i circa 2.500 metri sul livello del mare e le aree in cui i ghiacciai si ritirano bruscamente».
Ci sono zone che attualmente sono particolarmente sotto controllo?
«Ci sono diverse aree che vengono costantemente osservate. Diversi punti in cui prendiamo le misurazioni sono in Ticino».
Come si misura il rischio?
«I dati relativi al mutamento del terreno forniscono informazioni sulle potenzialità di rischio. Più il cambiamento è veloce più il rischio aumenta».
Come si deve comportare un escursionista?
«È importante informarsi in anticipo sui percorsi e rispettare le segnalazioni di pericolo. È inoltre essenziale la giusta attrezzatura. Infine non bisogna mai dimenticare di tenere gli occhi aperti e le orecchie tese».
Gli alpinisti sottovalutano il pericolo?
«Loro forse meno, ma gli escursionisti di più».
Le autorità hanno la situazione sotto controllo?
«Credo di sì, a seconda delle situazioni».