Il comune precisa che i bambini che andranno a scuola saranno comunque accuditi
Manuele Bertoli - proprio oggi - aveva ammonito i Municipi: «Se qualcuno dovesse prendere una decisione diversa, dovrà prendersi anche la responsabilità per i contagi sul proprio territorio».
CADENAZZO - Il Comune di Cadenazzo va contro alle direttive cantonali e decide di sospendere la frequenza obbligatoria di tutti i bambini di asilo e scuola elementare. «Per garantire la salute di allievi e dipendenti abbiamo deciso di sospendere la frequenza obbligatoria fino al 20 marzo 2020».
Insomma, il Municipio sconfessa la decisione del Governo ticinese che oggi ha deciso di lasciare a casa solamente gli studenti che frequentano una scuola post-obbligatoria. Il comune - in una nota - precisa però che «gli stabili scolastici rimangono accessibili agli allievi le cui famiglie non hanno possibilità di accoglienza» e l'accudimento dei bambini «verrà garantito da parte del personale docente». Insomma, i genitori che vorranno portare a scuola i loro figli potranno farlo anche domani.
La scelta di Cadenazzo probabilmente non piacerà molto a Bellinzona che proprio oggi - tramite il direttore del DSS Manuele Bertoli - aveva ammonito tutti i Municipi a non prendere decisioni diverse da quelle del Governo. «Se qualcuno dovesse prendere una decisione diversa, dovrà prendersi anche la responsabilità per i contagi dovuti a contatti intergenerazionali sul proprio territorio».
Il Municipio di Cadenazzo si riserva di prorogare il termine del 20 marzo qualora venisse emessa una decisione di ordine superiore «di maggior impatto».
Sara Beretta Piccoli: «Lugano segua l'esempio» - Sara Beretta Piccoli, candidata del Movimento Ticino e Lavoro alle prossime comunali, appoggia la scelta di Cadenazzo e - tramite un'interpellanza - consiglia a Lugano di seguire l'esempio di questo «comune coraggioso». Beretta Piccoli ritiene giusto che «non ci sia nessun obbligo» e che al genitore venga data «libera scelta per la frequenza» del proprio figlio che frequenta le scuole comunali.
Di seguito ecco le tre domande rivolte al Municipio di Lugano:
- Pensa di poter seguire l'esempio?
- Possono i genitori decidere se tenere o meno a casa i figli sotto la loro sorveglianza e responsabilità?
- Visto che i docenti sono obbligati a presenziare, si può prevedere un accompagnamento “alternativo”dei bambini che non potranno restare a casa a causa degli impegni lavorativi dei genitori?