Multe e carcere fino a tre anni per i temerari. Un vademecum per muoversi al tempo del coronavirus
LUGANO - Coprifuoco, chiusura totale, "lock-down" in inglese. Parole che rimbalzano sui media, dopo le misure straordinarie decise prima dal Cantone - sabato - e poi estese a tutta la Svizzera - lunedì - per arginare l'epidemia di coronavirus. Ma cosa cambia, concretamente, nella vita dei ticinesi? Cosa si può fare, e cosa no? Proviamo a riassumerlo in alcuni punti.
Uscire di casa - Posso uscire di casa? È la domanda che molti si fanno in queste ore. Diversamente che in Italia, in Svizzera non è stato introdotto l'obbligo dell'auto-dichiarazione. La raccomandazione dello Stato Maggiore cantonale di condotta (Smcc) è di limitare gli spostamenti individuali non necessari, ma si tratta - appunto - di una raccomandazione. Non sono previste multe.
Cosa faccio fuori? - Il problema è che, una volta fuori casa, c'è poco da fare. A livello federale è stata disposta la chiusura di musei, biblioteche, centri sportivi, piscine. In Ticino diverse strutture avevano già deciso di chiudere autonomamente, nel corso delle scorse due settimane. Lo stesso vale per un gran numero di eventi pubblici - concerti, mostre, festival - con qualche discussa eccezione.
Come mi sposto? - Anche muoversi, in città o fuori, può essere più difficile del solito. I mezzi pubblici di quasi tutte le città ticinesi hanno introdotto modifiche agli orari e precauzioni particolari, a tutela del personale. Le Ffs hanno annunciato ieri che da giovedì entrerà in vigore un nuovo orario nazionale, con modifiche e disservizi sia sui treni regionali che su quelli a lunga percorrenza. Maggiori info qui.
Auto o non auto - Per gli automobilisti la buona notizia - se così si può chiamarla - è che il traffico nelle ore di punta sulle principali arterie ticinesi è notevolmente diminuito. Garagisti e benzinai, inoltre, non sono toccati dal "lock-down". Un'altra possibilità è naturalmente muoversi a piedi.
Passeggiate e "corsette" - Attenzione però alle passeggiate. Le attività di gruppo, i contatti ravvicinati con estranei sono sconsigliati. Fare jogging o footing non è vietato, ma il consiglio è di "tenere le distanze". Va detto che in diverse città - Bellinzona e Lugano ad esempio - sono stati chiusi la maggior parte dei parchi pubblici.
Strutture aperte - Si fa prima a elencare le serrande che non sono state abbassate (vedi box sotto). Da sabato in Ticino - e da lunedì in tutta la Svizzera - rimangono aperti i negozi di alimentari, supermercati, take-away e servizi di consegna di cibo a domicilio, le mense aziendali, le farmacie. Lo stesso vale per uffici postali, le filiali bancarie, stazioni di servizio e uffici amministrativi comunali e cantonali. Il discorso non vale - attenzione - per i prossimi giorni, quelli del ponte di San Giuseppe (su cui è aperto un dibattito).
Bar e parrucchieri - I saloni di bellezza, i parrucchieri e i tatuatori hanno dovuto chiudere, così come i bar e i ristoranti. Il rischio di contatto fisico tra clienti e personale è troppo elevato, e il provvedimento - adottato sabato in Ticino - è stato esteso ieri a tutta la Svizzera.
Uffici e fabbriche - Nel settore privato la scelta è lasciata alle singole imprese. Le autorità - sia cantonali che federali - hanno raccomandato alle aziende di implementare il lavoro da casa, laddove possibile. Molte realtà del terziario si sono adeguate, mentre nelle fabbriche la produzione continua. La risoluzione cantonale del 14 febbraio stabilisce che «tutte le altre attività dell'economia privata riducono le proprie attività limitandole al minimo indispensabile». Chi rimane aperto «deve rispettare le norme igieniche accresciute e la distanza sociale».
I cantieri possono lavorare? - In redazione sono giunte, nelle scorse ore, diverse segnalazioni di cittadini preoccupati. Foto di operai e muratori al lavoro. Perché non si fermano? I sindacati e l'associazione padronale in Ticino - la Ssic - hanno chiesto a più riprese un blocco dei cantieri. Ma al momento né a livello federale né a livello cantonale è stata presa questa decisione. La scelta è lasciata, anche qui, alla singola impresa.
Posso organizzare una grigliata? - In mancanza d'altro, e con tanto tempo libero a disposizione, la tentazione è forte. E qualcuno non si è fatto problemi, nei giorni scorsi. In Ticino - va detto - è in vigore un divieto per gli eventi privati e assembramenti con più di 30 persone (prima di sabato il limite era di 100). Chi lo infrange può incorrere in pene severe, con multe e reclusione fino a tre anni. Il buonsenso e il senso di responsabilità, però, impongono prudenza.
Chi rimane aperto?
- negozi di generi alimentari e altri negozi, se offrono generi alimentari e articoli di uso quotidiano (p. es. chioschi, negozi nelle stazioni di servizio)
- negozi di cibi da asporto (take-away), mense aziendali, servizi di fornitura di pasti e strutture di ristorazione per ospiti d’albergo
farmacie, drogherie e negozi di mezzi ausiliari medici (p. es. occhiali, apparecchi acustici)
- uffici e agenzie postali
- punti vendita degli operatori di servizi di telecomunicazione
- banche
- stazioni di servizio
- stazioni ferroviarie e altre strutture dei trasporti pubblici
- officine per mezzi di trasporto
- esercizi commerciali che effettuano riparazioni urgenti e indispensabili di importanti impianti tecnici e sanitari, nonché di mezzi di - trasporto pubblici e privati
- pubblica amministrazione
- strutture sociali (p. es. centri di consulenza)
- funerali nella cerchia familiare ristretta
- strutture sanitarie quali ospedali, cliniche e studi medici, nonché studi e strutture di professionisti della sanità salute secondo il diritto federale e cantonale
- alberghi