Molti studi dentistici sono chiusi e il personale a casa: «Servono forze fresche per aiutare la sanità a resistere»
Un bacino potenziale di un migliaio di professionisti: «Certo non sappiamo intubare un paziente, ma saremmo in grado di fare un tampone o di dare una mano al posto di triage». E inoltre: «Le igieniste e le assistenti dentali hanno competenze per sgravare le infermiere in certi compiti».
LUGANO - «Tra non molto serviranno forze fresche. Il personale sanitario non potrà reggere a questi ritmi ancora a lungo. Ma i rinforzi ci sono, basterebbe reclutare il personale medico-dentistico. Nessuno ci ha pensato?». A lanciare il sasso è un dentista ticinese, cinquantenne e con una lunga carriera alle spalle, che da settimane cerca di farsi sentire dalle autorità impegnate nell’emergenza. Ma con scarso successo.
Una risorsa inutilizzata - «Eppure c’è un settore, il mio, - continua - che oggi è confinato a casa. Un migliaio e più di professionisti che potrebbero tornare utili». Gli studi dentistici devono infatti limitarsi alle urgenze: «Ma ne vedranno in media un paio al giorno per studio». I calcoli sono presto fatti: tra igieniste, assistenti dentali e dentisti si superano abbondantemente le mille unità. «Forse ci si potrebbe ricordare che i dentisti sono di fatto medici dentisti, con una formazione di base completata e l’esperienza clinica della gestione dei pazienti».
Le competenze a casa - A casa restano le igieniste, che hanno comunque una formazione paramedica. A casa troviamo inoltre almeno la metà delle assistenti dentali, «che una volta si chiamavano infermiere odontoiatriche», anch’esse «con un’alta specializzazione in ambito d'igiene». A casa, infine, rimangono gran parte dei dentisti, «con le loro competenze mediche di base».
Cosa potrebbero fare - Oltre un migliaio di professionisti lasciati nelle retrovie. «Chiaro noi non sappiamo intubare un paziente, però penso proprio che un dentista sia in grado di fare un tampone. Abbiamo anche una certa competenza con gli aghi e non dovrebbe essere difficile insegnarci a fare, ad esempio, un prelievo. Tanto più che parte dei dentisti ha svolto il servizio militare nelle truppe sanitarie. E in un posto di triage, in tutta umiltà, ritengo di avere competenze sufficienti per assolvere il compito».
Sgravare le infermiere - Di fatto, sostiene il dentista, si assiste a uno spreco di competenze igienico-sanitarie che potrebbero tornare molto utili. Non soltanto davanti alla ipotetica, ma mai esclusa, precettazione in patria del personale sanitario frontaliero. Il rischio più concreto, conclude, è un altro: «Servirà presto un ricambio perché il sistema non scoppi. Le infermiere oggi si devono occupare anche d'igiene. Ci sarebbe il personale meno qualificato, tra igieniste e assistenti, per sgravarle da questi compiti. Siamo un esercito. Usateci».