È l'estate delle truffe telefoniche. Dopo il falso nipote, c'è chi si finge anche l'ufficio delle dogane
LUGANO - Una chiamata da un numero di cellulare apparentemente svizzero. Una voce registrata. La richiesta di premere il tasto 1. In queste settimane centinaia di persone sono state contattate da dei truffatori che si presentano come "l'Ufficio federale delle dogane e della sicurezza dei confini", la "Polizia federale", quella Cantonale, come la "Corte internazionale di giustizia" e il "Swiss Border Control". Oppure ancora come la "Border security agency", come è successo a una nostra lettrice.
A differenza delle altre truffe telefoniche, come quella del finto nipote, in questo caso non c'è qualcuno - o perlomeno non sembra - dall'altra parte del ricevitore. «Quando ho risposto alla chiamata, una voce registrata mi ha spiegato in inglese che avevo un messaggio dalla border security agency e che un pacchetto che avrei dovuto ricevere era stato bloccato in quanto conteneva della droga o della merce contraffatta».
La nostra lettrice ci spiega quindi di essersi un po' spaventata in quanto proprio quel giorno avrebbe dovuto ricevere un pacchetto a casa. Ma, passato lo spavento, ha provato a cercare su internet il nome della presunta agenzia: introvabile. Ha smesso di prestare attenzione a ciò che diceva la voce finché la chiamata, terminato il messaggio, si è automaticamente chiusa.
Interpellato, il Centro nazionale per la Cybersicurezza (Ncsc), ci segnala che il primo caso di questo tipo è stato segnalato alla fine di giugno. «Da allora il numero di segnalazioni è rimasto sempre elevato, raggiungendo livelli record tra il 7 e il 13 agosto. Questo genere di telefonate viene definito "Fake-Support"».
In totale il Ncsc ha ricevuto 544 segnalazioni nel mese di luglio, «mentre quelle pervenute in agosto sono finora 672». In ogni chiamata, la vittima viene invitata a premere il tasto 1. Dopodiché le viene chiesto «di versare un importo di denaro su un determinato conto nonché di comunicare informazioni personali quali l’indirizzo o le coordinate bancarie. Talvolta gli aggressori tentano anche di accedere al suo cellulare utilizzando uno strumento di accesso remoto».
Considerando che la nostra lettrice avrebbe dovuto ricevere un pacchetto proprio quel giorno, ci siamo quindi chiesti se gli attacchi potessero essere mirati. «Si è trattato presumibilmente di una mera coincidenza. Visto l’elevato numero di questo genere di telefonate (il reato di truffa è il più citato in Svizzera nel 2023), la probabilità che qualcuno stia effettivamente aspettando un pacco è alta».
Già alcune settimane fa, l'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (Udsc) - quello vero - aveva pubblicato un avviso in quanto questo tipo di telefonate si stavano verificando sempre più spesso e ai danni dei privati.
I consigli dell'Udsc: