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Sull'onda del caso Stahl Gerlafingen, l'MPS interpella il Consiglio di Stato in materia di sostenibilità negli appalti pubblici cantonali
BELLINZONA - Il Consiglio di Stato «non ritiene necessario adottare direttive simili a quelle approvate dal Consiglio federale in materia di appalti pubblici cantonali? Se sì, entro quanto tempo pensa di poter proporre modifiche di leggi, di regolamenti o di direttive cantonali che permettano di integrare questo aspetto della sostenibilità dei materiali utilizzati nei criteri di aggiudicazione degli appalti pubblici?» A chiederlo, in un'interpellanza, è il Movimento per il socialismo (MPS), nel solco di quanto sta accadendo in queste settimane all'acciaieria Stahl Gerlafingen nel canton Soletta, dove il personale si sta battendo contro il rischio di un licenziamento di massa.
Tracciando un parallelo con quanto accaduto nel 2008 alle Officine, Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi sottolineano che quella solettese è «una delle due uniche acciaierie rimaste in Svizzera e fonde il grosso del rottame prodotto a livello nazionale trasformando in acciaio con meno della metà delle emissioni di CO2 in confronto alla media europea e mondiale. Senza voler esagerare, si può affermare che l'acciaieria solettese dà un importante contributo al raggiungimento degli obiettivi climatici, tanto più che il trasporto per e dal sito avviene tramite ferrovia».
E, proseguono, «nella denegata ipotesi di una chiusura, aldilà della dolorosa perdita dei posti di lavoro e un passo indietro nel raggiungimento degli obiettivi climatici, vi sarà un aumento del traffico su gomma. L'esportazione del rottame e la successiva reimportazione avrà come conseguenza un aumento di almeno 55'000 camion sulle autostrade svizzere». E in quest'ottica, i deputati MPS chiedono pure al governo «quali conseguenze potrebbe avere per il Ticino» questo eventuale aumento di mezzi sulle autostrade.
