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COVER BOYÈ morto Charles Bronson, il duro di Hollywood

01.09.03 - 08:23
Charles Bronson
È morto Charles Bronson, il duro di Hollywood

WASHINGTON - L'attore Charles Bronson è morto domenica a Los Angeles, ufficialmente a causa delle complicazioni di una polmonite. Ma era noto che Bronson era gravemente malato, da tempo, di Alzheimer. Qualche giorno fa, s'era diffusa la voce che l'attore, che aveva 81 anni, era stato dimesso dall'ospedale e trasportato a casa, dove aveva espresso il desiderio di morire. Il decesso è però avvenuto al Cedars-Sinai Medical Center, dove, secondo la sua portavoce, Bronson ha trascorso le ultime settimane. Al momento della morte dell'attore, uno dei duri e dei cattivi più popolari di Hollywood, gli era accanto la moglie Kim. Erano oltre due anni che Bronson era impegnato a combattere la più dura delle sue battaglie, quella contro l'Alzheimer. «La malattia è un orrore - aveva raccontato Kim Bronson in una intervista, al momento del ritorno a casa di Charles -: mio marito aveva chiesto di potere morire nel suo letto ed io ho voluto esaudire quest'ultimo desiderio».

Poi, però, l'insorgere di una polmonite aveva imposto un ulteriore ricovero. Lui, l'attore di 'I magnifici sette' e della serie 'Il giustiziere della notte', non ricordava più il suo nome, non ricordava chi fosse, né chi fosse stato. Una delle sue più famose frasi sullo schermo fu: «Assomiglio a una cava di roccia che qualcuno ha appena fatto saltare a colpi di dinamite». Ma la roccia di cui era fatto Bronson non poteva niente contro la malattia degenerativa che distrugge le cellule cerebrali e che lo aveva alla fine privato non solo di forze ma anche della volontà di combattere. BUCHINSKY, FIGLIO DI IMMIGRATI LITUANI - Bronson era nato a Ehrenfeld, in Pennsylvania, da una famiglia numerosa di immigrati lituani, quindici figli in tutto. Il suo nome non era Bronson: in realtà, si chiamava Charles Buchinsky. La sua vita lavorativa iniziò presto in miniera.

Nelle cave lavorava con i suoi fratelli per aiutare la famiglia a tirare avanti. Ma, grazie a borse di studio, riuscì a studiare ed entrò a fare parte di un gruppo di attori dilettanti. S'avviava così la sua carriera e nasceva Charles Bronson, nome preso da uno dei tanti cancelli che delimitano gli studi della Paramount a Hollywood, il Bronson Gate, a nord di Bronson Avenue. L'EUROPA NE FA UNA STAR - È l'Europa a dare una spinta alla sua carriera, con una serie di film neri e western caserecci, tra i quali il magnifico 'C'era una volta il West' di Sergio Leone. Negli anni Settanta Bronson gira film come 'L'eroe della strada', ambientato con rigorosa sobrietà nella New Orleans della grande crisi. O anche 'Il giustiziere della notte', la pellicola che più di ogni altra lo ha identificato e ne ha lanciato l'immagine di personaggio onesto, ma votato suo malgrado alla violenza, a causa della latitanza del potere pubblico. Cinque volte Bronson ha vestito i panni del giustiziere Paul Kersey: l'ultima nel 1994, per il suo ultimo film.

 Nella sua carriera si possono contare in tutto un centinaio di film. Parti da duro e pellicole d'azione, sempre. Hollywood lo voleva così: «Prima o poi - diceva l'attore - farò un film nel quale potrò appoggiare il gomito alla mensola di un caminetto e sorseggiare un cocktail». Ma il momento di una parte tranquilla, di una commedia, di un film senza nemmeno un colpo di pistola, non è mai arrivato. L'hanno fermato prima le complicazioni di una tremenda malattia, che fu fatale anche alla mitica Rita Hayworth e che sta spegnendo l'ex attore, governatore della California e presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan.

ATS

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