Sempre più reporter lasciano il proprio Paese. Il motivo: l'eccessiva censura e il disaccordo nella guerra in Ucraina
MOSCA - Sono almeno mille i giornalisti russi che hanno lasciato il loro Paese da quando i soldati del Cremlino hanno invaso l'Ucraina: lo rivela un rapporto dell'Ong Setevye Svobody, che si occupa di difesa legale e dei diritti umani.
Secondo il rapporto, spiega il Moscow Times, i giornalisti russi che si sono trasferiti all'estero, assieme a coloro che hanno lanciato dei propri canali sui social media, «hanno formato un secondo Runet (l'Internet russo, ndr) libero dalla censura».
Il documento, che si intitola appunto "I due Runet", parla di almeno 12 progetti mediatici russi lanciati fuori dalla Russia da quando il Cremlino ha di fatto vietato di fornire informazioni indipendenti sul conflitto in Ucraina. Ma il rapporto evidenzia anche le difficoltà dei giornalisti russi all'estero, tra cui quelle finanziarie legate ai maggiori costi e alle ridotte opportunità di «monetizzazione online».