Con venti fino a 185 chilometri orari ha portato il caos nel Paese già piegato dall'emergenza Covid
MAHUVA - Il ciclone Tauktae ha colpito la costa occidentale dell'India con venti fino a 185 chilometri all'ora e onde fino a tre metri, uccidendo almeno 20 persone e facendo perdere le tracce di almeno altre 127. Interrotto anche il programma di vaccinazione di cui il Paese, già travolto dal Covid-19, ha urgente bisogno.
L'enorme vortice, il più grande nella regione da decenni, ha trasformato le strade in fiumi costringendo centinaia di migliaia di persone a fuggire. Dopo aver toccato ieri Kerala, Goa e Maharashtra, ha raggiunto le coste del Gujarat, dove 150 mila persone erano già state evacuate dalla Protezione Civile. Molte delle fragili case della zona sono state spazzate via mentre il vento sradicava alberi e pali dell'elettricità.
Resta chiuso l'aeroporto di Mumbai, le autorità hanno esortato le persone a rimanere in casa, e circa 600 pazienti affetti da Covid-19 sono stati trasferiti in ospedali da campo "in luoghi più sicuri", mentre il livello del mare si alzava di tre metri davanti alla città balneare di Diu.
Due navi della marina militare sono state schierate per assistere nelle operazioni di ricerca e soccorso di una chiatta che trasportava 273 persone, alla deriva al largo della costa di Mumbai. Finora ne sono state recuperate 28, secondo quanto riferito dal il ministero della Difesa.
Il ciclone si sta intanto attenuando, e questa mattina è stato declassato da «estremamente grave» a «molto grave».