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THAILANDIALa Thailandia si ferma. In lutto per i suoi bambini

07.10.22 - 10:43
Il Paese piange le vittime della strage avvenuta giovedì, e c'è chi aspetta di sapere se il suo piccolo ce la farà
Afp
La Thailandia si ferma. In lutto per i suoi bambini
Il Paese piange le vittime della strage avvenuta giovedì, e c'è chi aspetta di sapere se il suo piccolo ce la farà

BANGKOK - Avevano tra i due e i cinque anni. I 23 bambini che non cresceranno mai. Erano seduti in pausa pranzo, a casa o avevano in braccio un piccolo. I 14 adulti che non torneranno mai a casa. Oggi la Thailandia si ferma, le bandiere a mezz'asta, per piangere e ricordare coloro che si sono ritrovati coinvolti nella follia di un killer.

Intorno all'asilo nido della provincia di Nong Bua Lam Phu regna il silenzio, interrotto soltanto dai singulti delle famiglie in lutto e dallo strusciare plastico dei fiori depositati ai piedi dell'edificio.

Tra lutto e attesa - Ieri notte le bare delle 37 persone decedute nell'attacco più sanguinoso degli ultimi anni in Thailandia, ma anche il più atroce, vista l'età della maggior parte delle vittime, sono state trasportate all'obitorio. Molte sono grandi, ma la maggior parte non superano un metro di lunghezza. Sono colorate, rosa, blu, dorate, adornate di decorazioni.

Ma non ci sono solo genitori disperati, distrutti dal non poter più avvolgere con le loro braccia i propri bambini, c'è anche chi aspetta nel corridoio di un ospedale, con il fiato sospeso, per sapere se il suo bambino o il suo caro sopravviverà o meno. Dieci persone sono infatti rimaste ferite, di cui sei in modo grave. Tra di loro ci sono anche tre bambini e una bambina.

«È stato straziante» - Chi è entrato per primo nell'asilo nido in cui si è consumata la strage, parla di qualcosa che nessuno vorrebbe mai vedere. «È stato straziante», racconta un'operatrice di primo soccorso alla televisione thailandese. «Cose di questo tipo sono già successe, ma mai con bambini così piccoli».

Chi invece quei momenti agghiaccianti li ha vissuti in prima persona racconta che la porta dell'asilo, quando l'uomo, un ex agente di polizia, ha esploso il primo colpo dalla sua nove millimetri, uccidendo una persona in pausa pranzo, è stata chiusa. Ma il killer si è comunque fatto strada ed è entrato. E con un coltello ha trucidato i bambini che stavano dormendo. Ucciso una maestra che portava in grembo un piccolo e sparato a un'altra che teneva un bimbo in braccio. Erano le 12:30.

Poi si è diretto a casa, dove prima di togliersi la vita, ha ucciso la moglie e il suo bambino. A quel punto erano quasi le 15.

Arriva il re, condoglianze da tutto il mondo - È atteso in giornata l'arrivo del re e primo ministro thailandese Prayut Chan-O-Cha che visiterà i luoghi della strage e porterà il suo cordoglio alle famiglie toccate.

Intanto, da tutto il mondo si alzano le voci in sostegno al Paese. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha affermato di essere «profondamente rattristato per l'atroce sparatoria. Le scuole dovrebbero essere spazi in cui i bambini si sentono al sicuro».

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