Donatello Poggi, già deputato in Gran Consiglio
Sinceramente la mossa del PS ticinese, prima di non lanciare il referendum sul taglio alle spese (dopo averlo annunciato!) con calcoli di pura alchimia partitica che poco hanno a che fare con la vera azione politica, e poi di sostenerlo una volta lanciato dalla Vpod, non l’ha capita nessuno!
Una chiara dimostrazione di mancanza di coraggio politico portata avanti da una dirigenza di “poco peso”, che sembra urlare molto ma monetizzare poco. Per la serie: poche idee ma confuse.
Fermo restando che io firmerò il referendum in oggetto, questa è la chiara dimostrazione che l’unico che aveva il coraggio di annunciare e poi lanciare iniziative o referendum, senza troppi esercizi contabili ma “annusando” l’aria che tirava in Ticino, era il Nano. Piaccia o non piaccia a lorsignori.
Un esempio su tutti? Stanno dibattendo ora, anche a livello nazionale, della 13a AVS (e sarebbe ora!) quando la Lega dei Ticinesi presentò un’iniziativa parlamentare in tal senso più di dieci anni fa! Purtroppo fu bocciata di misura, grazie anche all’opposizione della cosiddetta sinistra (?) ticinese. Ma di cosa stiamo parlando?
Ma c’è ancora una sinistra in Ticino che sia effettivamente capace di intercettare quel disagio socialpopolare, specie nei ceti medio/bassi, che una volta erano la gran parte del proprio bacino elettorale? A mio modesto parere no. Mi pare che siano tutti belli comodi, seduti dietro le loro scrivanie, attenti principalmente a partecipare ai vari e noiosi dibattiti televisivi e a fare bella impressione di fronte al giornalista di turno, possibilmente munito di ripresa.
D’altronde l’ultimo sondaggio elettorale dell’SSR in merito alle prossime elezioni federali, di solito molto attendibile, parla chiaro: l’UDC guadagna l’1% e il PS perde l’’1% attestandosi attorno al 16%, davvero un po’ pochino e in continua discesa; nel 2015 il PS a livello nazionale aveva il 18.8%!
Ecco che una “sinistra” che continua su posizioni confuse e di mediazione, a volte anche contraddittorie, di fatto rafforza la destra. Sembrerebbe elementare, eppure … Certo che tra le imbarazzanti cifre di UNIA (è calato il silenzio?), due consiglieri federali non proprio brillanti e una rotta che sembra zigzagare parecchio, i risultati poi sono questi.
Norberto Bobbio, che non ha certo bisogno di presentazione, nel suo interessantissimo libro di anni fa (uno dei tanti), Sinistra punto zero”, scriveva tra l’altro: “Che la sinistra dubiti di se stessa, almeno questo è certo. Anzi, in questi tempi l’unica certezza della sinistra è di dubitare di se stessa.”
Un’analisi che non fa una grinza, che va avanti da anni e che è comune in tutta Europa, Svizzera e Ticino. Per stare a noi il refrendum sul taglio alle spese, mancato ma poi rilanciato, è il classico esempio. Si naviga a vista?