Valentina Mühlemann, già candidata con Avanti con Ticino&Lavoro.
In questi anni ci siamo visti aumentare il costo di tutto: benzina, corrente elettrica, affitti, assicurazioni, cibo. Tutte le attività hanno aumentato i prezzi e nessuna fa segreto che la ragione è la crescita delle spese che derivano da tutta una serie di costi aziendali e dai fornitori stessi.
Ognuno di noi a casa sua fa i conti con questa realtà: se mio figlio necessita dei pantaloni è ovvio che li acquisto, magari anche di una taglia in più, ma sicuramente cercherò di prenderne più paia a un costo minore, a tutti piacciono i jeans di marca ma l’utilità dell’investimento è proprio quella di utilizzare le disponibilità finanziarie per ottenere un risultato efficace, perché ottenere un capo solo quando con la stessa somma posso averne tre? Idem vale per lo Stato, perché puntare al lusso di un edificio quando con quell’importo, e si parla di un quarto di miliardo di franchi, può risolvere più problemi dei cittadini?
Si parla sempre di tagli sulla socialità, sull’istruzione, sulla sanità, è davvero necessario dare alla giustizia lo sfarzo di uno stabile enorme e troppo oneroso per le nostre tasche?
Nell’introduzione ho parlato di aumenti del costo della vita, non sono un economista e non posso quantificare esattamente in soldoni a quanto possano corrispondere i nuovi importi se lo studio sui costi di ristrutturazione e adattamento dello stabile fosse fatto oggi, tuttavia sapendo che risale al 2018 non ci vuole un particolare intelletto per capire che le cifre non sono più attuali e che, secondo il mio modestissimo e umilissimo parere, la spesa lieviterebbe almeno di un 25%.
Il 9 giugno voterò no, e lo farò alla luce dei fatti di quanto accade nel mio piccolo: tre figli in età scolastica ai quali vengono tagliate le attività formative, amici in difficoltà che hanno perso le speranze, difficoltà di far quadrare i conti a fine mese, io come cittadina ho bisogno di giustizia ma quella vera, sarebbe per me frustrante e mortificante entrare in uno stabile faraonico per risolvere delle questioni e trovare solo un supporto meramente estetico. I miei genitori mi hanno sempre insegnato che l’esempio vien dall’alto che l’umiltà e la correttezza sono le basi dell’educazione, non si può far credere ai cittadini che il fasto è l’unica via per essere giusti.
È importante votare no perché la giustizia che ci serve non è giustizia estetica, per quella abbiamo i musei. È importante votare no perché la giustizia che vogliamo parte da preventivi aggiornati e dalla trasparenza. È importante votare no perché non ci è stata data la garanzia che i tagli proposti non sono legati alla smania di investire in qualcosa che è palese che non possiamo permetterci. È importante votare no perché dobbiamo dare un valore ai nostri soldi.
Valentina Mühlemann, Avanti con Movimento Ticino&Lavoro