Igor Djuric e un mese e mezzo a tutta: «Fino ad agosto non mi vedrete più».
«Lugano e Sion dovranno guardarsi le spalle».
NEUCHÂTEL - Critico prima, critico ancora adesso, ma con tanta voglia di tornare a giocare. Per Igor Djuric il nuovo avvio del campionato è una sfida da vivere tutto d’un fiato.
«Ci alleniamo in questi giorni e poi dal weekend si parte - ci ha raccontato il 31enne difensore del Neuchâtel Xamax - fino ad agosto non mi vedrete più».
Durante la sosta non hai risparmiato critiche nei confronti della SFL.
«E non smetto ora. Non c’è coerenza nelle scelte della Lega. Degli esempi? Dobbiamo arrivare al campo con le mascherine, ma poi toglierle dopo 50 metri. Non possiamo abbracciarci per festeggiare un gol ma in area, in marcatura sugli angoli, è concesso. E potrei continuare a lungo. Hanno deciso di ricominciare perché ci sono grandi interessi in ballo. Tutto qui. Detto ciò, non ho timore di un contagio: il peggio è passato. Solo mi sarei aspettato maggior, appunto, coerenza».
In un mese e mezzo dovrete affrontare 13 match.
«Comincerà una stagione tutta nuova, nella quale i valori che si conoscevano prima dello stop non ci saranno più. E poi si giocherà ogni tre giorni, non ci sarà il pubblico…».
Novità che rimescoleranno le carte?
«Sicuro. Per forza. Le squadre abituate a giocare in uno stadio pieno potrebbero subire un contraccolpo. E penso per esempio al San Gallo, che guarda caso era uno di quelli che non avrebbe voluto ripartire. E poi ci saranno i calciatori: quelli che un po’ soffrono il pubblico potrebbero approfittare della situazione».
A voi toccherà penare.
«Ma ci stiamo preparando bene e i due nuovi arrivati hanno portato energia e grinta. Siamo estremamente fiduciosi e vogliamo partire forte. Anzi, dobbiamo partire forte, anche perché nelle prime uscite sfideremo il Thun nello scontro diretto e poi Basilea, YB, San Gallo e ancora Basilea…».
Un tour de force…
«Siamo pronti. Abbiamo una rosa da 25 elementi che comprende anche dei giovani, che potrebbero sfruttare questo mese e mezzo per dare una svolta alla loro carriera».
In una situazione tanto strana, chi può ritenersi già salvo?
«Il Lucerna forse, che ha dodici punti più di noi. Sotto i biancoblù però si rischia. Il Lugano, che ci precede di sette punti, come il Sion, avanti di quattro lunghezze, dovranno guardarsi le spalle. Dal weekend, comunque, la classifica darà poche certezze. Andremo talmente veloci che non ci sarà troppo tempo per guardarla».