Niente scissione nel calcio, ma Perez&Agnelli non mollano.
«Riconsidereremo i passaggi per rimodellare il progetto».
NYON - Tanto tuonò che piovve. Vissute ore convulse, spese tentando di contrastare pressioni arrivate da ogni direzione, i “padri” della Superlega si sono arresi: il loro progetto non partirà.
Questo perché, persi per strada alleati validi come i club inglesi - che in serata hanno salutato la compagnia “tornando” dalla UEFA - i sei superstiti non avevano più la forza, economica e politica, per continuare la loro crociata. Perez, Agnelli e gli alti hanno comunque voluto sottolineare la bontà del progetto e delle loro intenzioni, rimarcando che l’uscita delle società britanniche è stata “provocata” da pressioni esterne.
Di seguito il comunicato ufficiale della Superlega:
"La Superlega Europea è convinta che l'attuale status quo del calcio europeo debba cambiare. Proponiamo un nuovo concorso europeo perché il sistema esistente non funziona. La nostra proposta è finalizzata a consentire allo sport di evolversi generando risorse e stabilità per l'intera piramide calcistica, anche aiutando a superare le difficoltà finanziarie incontrate dall'intera comunità calcistica a causa della pandemia. Fornirebbe anche pagamenti di solidarietà materialmente migliorati a tutte le parti interessate del calcio.
Nonostante l'annunciata partenza dei club inglesi, costretti a prendere tali decisioni a causa della pressione esercitata su di loro, siamo convinti che la nostra proposta sia pienamente allineata alla legge e ai regolamenti europei come è stato dimostrato oggi da una decisione del tribunale per proteggere la Superleague da azioni di terzi. Date le circostanze attuali, riconsidereremo i passaggi più appropriati per rimodellare il progetto, avendo sempre in mente i nostri obiettivi di offrire ai tifosi la migliore esperienza possibile, migliorando i pagamenti di solidarietà per l'intera comunità calcistica.”