Cristiano Ruiu sul terremoto rossonero delle ultime ore: «Il campo non c'entra niente»
La società ha ufficializzato la separazione da Paolo Maldini.
MILANO - Un fulmine a ciel sereno. Un terremoto. Insomma, chiamatelo come volete. Ma gli addii di Paolo Maldini e Ricky Massara hanno scosso e non poco l'ambiente-Milan. Gerry Cardinale ha deciso che il Diavolo proseguirà il suo cammino senza di loro. Una presenza, quella di Maldini, ingombrante? O semplicemente la decisione è arrivata dopo un mercato - quello imbastito la scorsa estate - fallimentare? Gli acquisti di De Ketelaere e Origi si sono rivelati dei veri e propri flop e non all'altezza.
Cosa si cela dietro a questa decisione? Ne abbiamo parlato con Cristiano Ruiu, noto opinionista delle trasmissioni su Telelombardia. «Sembra un fulmine a ciel sereno, ma se facciamo qualche passo indietro non è propriamente così. Maldini inizia la sua avventura insieme a Leonardo e - con il passare del tempo - acquisisce maggior potere. Insieme a Boban. A novembre 2019, dopo l'esonero di Giampaolo, già Furlani prende contatti con Gazidis e l'allenatore Ralf Rangnick. Ed è qui che nascono i primi importanti dissapori: Boban se la prende con Gazidis, viene licenziato, fa causa al Milan e vince la causa. Se noi andiamo a vedere la deposizione di Maldini al Tribunale di lavoro di Milano, già emerge una situazione difficile da separati in casa. Da una parte Boban e Maldini, dall'altra la parte finanziaria con Furlani».
E poi cosa succede?
«Nel 2020 arriva il Covid e viene tutto congelato. Il Milan ottiene le famose dieci vittorie consecutive, Ibra rinnova il contratto, arrivano il secondo posto e poi nel 2022 addirittura lo Scudetto. Non è un caso se proprio l'anno scorso Maldini e Massara hanno firmato il rinnovo il 30 giugno... C'erano già delle frizioni mica da ridere».
Dunque, il mercato non c'entra?
«Assolutamente no. A Maldini non si può rimproverare nulla. È chiaro che quest'anno De Ketelaere non ha funzionato, ma non dimentichiamoci che nelle stagioni precedenti sono arrivati Theo Hernandez, Leão, Tonali, Maignan, giocatori che oggi valgono un patrimonio. A proposito di De Ketelaere, aspetterei prima di dire che si tratta di un innesto sbagliato. Diamogli ancora un po' di tempo. Diverso, invece, il discorso per Origi, acquisto che sì definirei errato».
I tifosi devono temere un fuggi fuggi? Alcuni big non hanno preso bene la notizia...
«Non credo proprio. È chiaro che il progetto-Maldini dava credibilità e adesso un giocatore, a parità di offerte, potrebbe andare via con più facilità. Prima invece non sempre era così. Se però dovesse arrivare il Real Madrid di turno e mettere sul piatto 12 milioni a stagione per Theo, il giocatore andrebbe via in ogni caso. Leão? Secondo me partirà in estate, ma questo indipendentemente da ciò che è accaduto nelle ultime ore».
Come definiresti quanto successo al Milan nelle ultime ore?
«Una follia. Con questa scelta la nuova proprietà ha dato un calcio al passato, al presente ma anche al futuro della società. Negli anni Maldini ha ottenuto un secondo posto, un primo posto, un quarto posto e soprattutto una semifinale di Champions League. Quest'anno, oltretutto, con una squadra che definirei mediocre. La stagione scorsa - quella del Tricolore - Pioli, Maldini e Ibra hanno fatto un vero e proprio miracolo».
Come sarà il futuro con Furlani e Moncada al timone delle operazioni di mercato?
«Si farà fatica perfino ad arrivare in Europa League».
Che ne sarà di Stefano Pioli?
«Secondo me resterà, ma alle spalle non avrà più una struttura solida come ha avuto fino ad oggi. Un allenatore può fare grandi cose quando dietro è sorretto da una grande società. Anche Arrigo Sacchi non sarebbe stato Arrigo Sacchi senza il sostegno di alcuni personaggi importanti. Potrebbe infine nascere una spaccatura importante fra giocatori e società».
IL COMUNICATO UFFICIALE DIRAMATO NEL POMERIGGIO
"AC Milan annuncia che Paolo Maldini conclude il suo incarico nel Club, con effetto dal 5 giugno 2023.
Lo ringraziamo per il suo contributo in questi anni, con il ritorno del Milan in Champions League e con la vittoria dello Scudetto nella stagione 2021/22.
Le sue responsabilità saranno assegnate a un gruppo di lavoro integrato che opererà in stretto contatto con il Coach della prima squadra, riportando direttamente all'Amministratore Delegato".