Eddie Jordan, team manager che lanciò Schumacher in F1, ha parlato del pilota e della "missione" della moglie.
«Io stesso non sono potuto andare a trovare Michael, ma non critico l'atteggiamento di Corinna. Schumi manca a tutti noi».
GLAND - Al fianco di Schumi nella buona e nella cattiva sorte, anche quando il destino - crudele - ha giocato al “Kaiser” un brutto tiro col tragico incidente sulle nevi di Méribel. Questa la missione di Corinna Betsch, moglie del leggendario Michael, che da quel drammatico 29 dicembre 2013 ha alzato intorno al marito (e a se stessa) un muro praticamente invalicabile per proteggerne la privacy.
È lei che in questi lunghi anni ha preso le scelte più difficili e dolorose, s'è occupata degli affari della famiglia e ha cercato le migliori cure per l’ex pilota - intaccato in quanto autonomia e mobilità -, trasformando la casa di Gland in un ricovero all'avanguardia.
Il prezzo da pagare? Molto alto. Sull’argomento ha detto la sua parlando al “Sun” Eddie Jordan, ovvero il team manager che lanciò Schumacher in Formula 1 in occasione del GP di Spa del 1991. «Da quasi dieci anni Corinna non va a una festa, a un pranzo o a qualsiasi evento pubblico che possa esporla - ha sottolineato - È come una prigioniera perché chiunque la incontri vuole sapere delle condizioni del marito e parlarle di Michael, ma in realtà non c’è alcun bisogno che gliene ricordino di continuo la condizione. E lei, a priori, fa di tutto per evitare questa eventualità».
La donna, da sempre angelo custode di Schumi, ha scelto regole rigidissime anche verso chi vorrebbe fargli visita. Ad oggi è concesso solo ai familiari più stretti e a Jean Todt, amico intimo. «Io stesso non sono potuto andare a trovare Michael. La famiglia mi ha detto: “Ti vogliamo bene Eddie e siamo stati molto vicini per tanto tempo, ma abbiamo bisogno della privacy e della salvaguardia di Michael”. Non critico l’atteggiamento di Corinna, anzi voglio dare un contributo al rispetto della sua riservatezza. È l'unico modo in cui possa dare loro una mano. Michael mi manca tantissimo, manca a tutti».