Messico e nuvole Rosse, ma non solo. Dall'ultimo GP è arrivato anche un messaggio per superMax: il suo modo di giocare non verrà più ammesso
Scorrettezze a parte, l’olandese ha dimostrato di essere più tosto e cattivo del suo avversario Norris. Nella Ferrari potrebbe poi trovare un'alleata (involontaria) nella corsa al titolo.
SAN PAOLO - Il GP del Messico 2024 non passerà alla storia solo per la bella e meritata vittoria di Carlos Sainz, che ha regalato alla Ferrari un finale di stagione con un sogno Mondiale. Dal Messico è arrivato anche un messaggio fortissimo per Verstappen: non potrà più difendersi come ha fatto fino all’altro giorno. Il suo modo di giocare non verrà più ammesso. La gara messicana, con quei 20” di penalità che lo hanno buttato fuori dal podio, ha messo la parola fine a un modo di correre. Era dal 2021, dall’anno del suo duello con Hamilton, che Max non aveva più bisogno di difendersi a spalle larghe andando oltre il limite. Con una Red Bull non più all’altezza ha ricominciato ad esser falloso. In Texas lo hanno graziato, in Messico lo hanno punito.
Non potrà più spingere i suoi avversari all’esterno, allungare la frenata fino a portarli fuori pista. I commissari hanno dato ora un segnale preciso. Messi sotto accusa per le decisioni di Austin, quando hanno punito Norris e non Verstappen, hanno invertito la rotta. D’altra parte non c’è un pilota che stia con l’olandese: tutti lo accusano di guidare in modo pericoloso. Se vorrà salvare il suo mondiale (ha ancora 47 punti di vantaggio), dovrà cambiare maniera di correre e magari chiedere altri favori alla Ferrari. Perché la competitività ritrovata dalla Rossa è diventata la sua miglior alleata. Leclerc e Sainz stanno togliendo punti pesanti alla McLaren. Lo fanno perché sognano di vincere il titolo Costruttori, ma allo stesso tempo aiutano Max. Una strana e involontaria alleanza. A quattro gare (e due sprint) dalla fine del campionato il Mondiale Costruttori è decisamente aperto, la Ferrari giocando di squadra con due piloti, può davvero prendersi quel titolo che le manca dal 2008. Verstappen da parte sua (e senza nessun aiuto da Perez) ha ancora un buon margine, ma soprattutto ha dimostrato - scorrettezze a parte - di essere più tosto e cattivo del suo avversario Norris. E in Formula 1 la storia ci racconta che i buoni non fanno molta strada.
Nel fine settimana si torna subito in pista per completare il trittico nord-centro e sud americano. Ci aspetta il Brasile, la casa di Ayrton Senna, uno che tenero non lo è mai stato quando abbassava la visiera. Oggi uno come lui rischierebbe sanzioni a ogni gara o quasi. Ma era di un’altra pasta rispetto a Max, non confondiamo le cose. A San Paolo si corre anche la Sprint. Ci sono in palio 34 punti per i piloti e 59 per i Costruttori. Possono bastare a completare la rivoluzione in atto.