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Da Friborgo a Losanna nel segno di... Khomutov: «È stato prima il mio idolo, poi il mio coach»

Alain Breguet ha militato nelle Leghe minori, ma quando era giovane si è allenato con il Losanna: «Momento indimenticabile».
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Da Friborgo a Losanna nel segno di... Khomutov: «È stato prima il mio idolo, poi il mio coach»
Alain Breguet ha militato nelle Leghe minori, ma quando era giovane si è allenato con il Losanna: «Momento indimenticabile».
«Ho giocato insieme a Julien Sprunger e Alain Birbaum, mentre l'avversario più forte che ho affrontato è stato senza ombra di dubbio Andres Ambühl».
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LOSANNA - A 40 anni Alain Breguet ha deciso di rimettere l'armatura e di tornare a calcare le piste dell'hockey minore, tre anni dopo aver appeso i pattini al chiodo.

Nella sua carriera il vodese - cresciuto nei settori giovanili di Friborgo (1990/1995) e Losanna (1995/2004) - ha militato in tutte le categorie non professionistiche: in Prima Lega (Prilly e Star Lausanne), in Seconda Lega (Renens), in Terza Lega (Royal Lausanne) e ora difenderà i colori del Montchoisi nella League Lausannoise, una sorta di quarta Divisione. «Durante le partite non esiste il cronometro, poiché sono previsti tre tempi da 30' senza interruzioni di gioco - al posto dei consueti tre da 20' - e vengono assegnati 3' di penalità invece di 2'», ha raccontato Breguet. «Non ci sono i body check per evitare infortuni pesanti e le partite vengono arbitrate a rotazione dai giocatori delle altre squadre. Si tratta di un'alternativa interessante, anche perché in questo modo non devono essere coinvolte troppe persone dall'esterno».

Il 40enne - laureato in Geologia e attualmente responsabile della gestione dei trasporti della "Fondation Transport Handicap Vaud" - aveva deciso di appendere i pattini al chiodo nel 2021 momento in cui è nata sua figlia, ma la voglia di ritornare sul ghiaccio era troppo grande. «Ho sempre adorato l'hockey e anche se non sono mai diventato un professionista non è stato semplice smettere. Mi mancava l'ambiente in generale e un po' di svago, così ho deciso di ritornare in una squadra in cui giocano persone con le quali ho condiviso per anni lo spogliatoio e che considero a tutti gli effetti i miei amici. Ho iniziato a giocare all'età di sei anni e le regole che ho imparato in questo sport si sono poi rivelate utili anche nella vita di tutti i giorni per raggiungere i miei obiettivi. Ho imparato a lavorare in gruppo e a rispettare fin da bambino le altre persone».

Nel suo percorso giovanile Breguet ha avuto modo di confrontarsi con alcuni elementi che hanno poi continuato il loro percorso ad alti livelli. «Ho giocato insieme a Julien Sprunger e Alain Birbaum nel vivaio del Friborgo, mentre l'avversario più forte che ho affrontato è stato senza ombra di dubbio Andres Ambühl. Nel periodo della U20 del Losanna ho invece avuto l'onore di allenarmi in due occasioni con la Prima Squadra di coach Riccardo Fuhrer, che all'epoca militava nella massima serie svizzera. In porta c'era Jonas Hiller e sono sceso in pista, fra gli altri, con Eric Landry, Serge Poudrier, Oliver Kamber e Michael Ngoy. Il livello era altissimo ed è stata un'esperienza indimenticabile».

Raccontaci un aneddoto interessante. «All'inizio degli anni '90 a Friborgo sono arrivati Slava Bykov e Andrey Khomutov. Entrambi sono ben presto diventati i miei idoli e sono di conseguenza cresciuto ammirando dal vivo le loro gesta. Poi il destino ha voluto che nella stagione 2003/2004 mi sono ritrovato proprio Khomutov in qualità di allenatore della U20 del Losanna e non capita tutti i giorni poter ricevere consigli da una leggenda, che ha vinto la bellezza di sette medaglie d'oro ai Mondiali e tre alle Olimpiadi. Aveva dei metodi di allenamento un po' duri, ma mi ha insegnato davvero tanto».

Quale squadra tifi? «Il Losanna, ma nutro ovviamente qualche simpatia anche per il Friborgo. Fin da bambino avevo il rituale di guardare le partite con mio padre e in questo senso ho dei ricordi meravigliosi legati a lui. Abbiamo sempre condiviso la passione per questo sport e in passato siamo anche andati a vedere dal vivo la Coppa Spengler, così come i campionati del mondo. Ancora oggi ci capita di seguire le partite della Nazionale svizzera. La National League? Il campionato è equilibrato, ma il Losanna si sta rendendo protagonista di ottime prestazioni e viaggia costantemente nei piani alti della classifica. Vedremo cosa succederà, la squadra è solida e ha i mezzi per arrivare un'altra volta fino in fondo».

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