Il nuovo accordo garantisce una fornitura di sette milioni di dosi sia per l'anno prossimo sia per quello successivo.
Al momento la Confederazione ha firmato contratti con cinque fabbricanti: Moderna, Pfizer, AstraZeneca, Curevac e Novavax.
BERNA - La Confederazione ha sottoscritto un ulteriore contratto con l’azienda biofarmaceutica Pfizer, grazie al quale anche per i prossimi due anni la popolazione svizzera avrà accesso a una quantità sufficiente di vaccini a mRNA. Il nuovo contratto prevede per i prossimi due anni una fornitura di sette milioni di dosi ciascuno con un’opzione per ulteriori sette milioni di dosi ogni anno. La condizione è che i vaccini adattati di Pfizer/BioNTech siano omologati da Swissmedic.
«Efficaci e tollerati» - Per proteggere la popolazione svizzera, la Confederazione sta attualmente puntando in particolare sui vaccini a mRNA (vedi box). I preparati di Pfizer/BioNTech e di Moderna si sono finora dimostrati «altamente efficaci e ben tollerati». «Con questo contratto - precisano da Berna - abbiamo riservato una quantità sufficiente di vaccini per permettere in futuro alla popolazione di accedere a eventuali vaccinazioni di richiamo, se queste dovessero risultare necessarie». Entrambi i fabbricanti sono attualmente impegnati nella ricerca dei vaccini adattati contro le mutazioni del SARS-CoV-2.
L'importanza di diversificare - Berna, comunque, continua a puntare su un portfolio dotato di diverse tecnologie vaccinali (a mRNA, basate su proteine e basate su vettori) allo scopo di offrire alternative di protezione, per esempio alle persone che non tollerano determinati vaccini. «L’acquisto di vaccini da diversi fabbricanti - precisano le autorità - deve garantire che, anche in caso di difficoltà nella fornitura, siano a disposizione sufficienti dosi di un vaccino omologato».
Contratti con cinque fabbricanti - Finora la Confederazione ha firmato contratti con cinque fabbricanti di vaccini: Moderna - 13,5 milioni di dosi di vaccino per il 2021 e 7 milioni per il 2022 -, Pfizer/BioNTech - circa 6 milioni di dosi per il 2021, 7 milioni per il 2022 e 7 milioni per il 2023 -, AstraZeneca - circa. 5,4 milioni di dosi, di cui 4 saranno donati a COVAX -, Curevac - 5 milioni di dosi - e Novavax - 6 milioni di dosi.
Impegno internazionale - Dall’inizio della pandemia il nostro Paese è impegnato nel cercare una soluzione globale in grado di garantire l’equa distribuzione di vaccini anti-Covid-19. L’anno scorso, la Svizzera ha sostenuto Covax con 20 milioni di franchi a favore dei 92 Paesi a reddito basso. Inoltre, in aprile il Consiglio federale ha deciso di sostenere "l’Access to Covid-19 Tools Accelerator" (ACT-A) con ulteriori 300 milioni di franchi, dei quali 125 milioni confluiranno nello strumento Covax.
In cosa consiste la tecnologia mRNA - Al pari di Moderna, Pfizer/BioNTech si avvale di una nuova tecnologia: l’mRNA è un tipo di molecola con funzione di messaggero che contiene le informazioni necessarie alla produzione di proteine e trasmette alle cellule dell’organismo l’informazione che serve per produrre la proteina del virus. Non appena viene prodotta dall’organismo, la proteina è riconosciuta come antigene dal sistema immunitario, che sviluppa quindi anticorpi specifici. Questa risposta immunitaria prepara l’organismo alla lotta contro il virus vero e proprio.