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Dall'inizio della pandemia il numero di tentati hackeraggi in Svizzera è più che raddoppiato.
FRIBORGO - Le giornate svizzera della cybersicurezza sono iniziate oggi a Granges-Paccot (FR) sotto il segno del tema "Cyber: la quinta dimensione". Le sfide della Confederazione e la guerra cibernetica in Ucraina sono all'ordine del giorno.
Dopo un'edizione virtuale nel 2021, causa Covid, gli Swiss Cyber Security Days (SCSD) sono tornati al formato in presenza al Forum Fribourg. Il direttore Béat Kunz ha annunciato la partecipazione di un centinaio di espositori, l'80% dei quali svizzeri, oltre a un ricco programma di conferenze che proseguirà domani.
Ad aprire la manifestazione è stato il consigliere federale Ueli Maurer, che è intervenuto a distanza. L'azione del governo consiste nel correggere i punti deboli e migliorare le difese in Svizzera contro le cyberminacce, ha detto. Alla vigilia Maurer ha partecipato al lancio dell'associazione Swiss Financial Sector Cyber Security, che ha come obiettivo proprio la lotta contro gli attacchi informatici.
Fra giustizia e conflitti - Il procuratore generale della Confederazione Stefan Blättler ha evocato le sfide della giustizia nel ramo cibernetico. Tutto dipende da informazioni provenienti da imprese e privati che «non devono esitare a trasmetterle». In caso di attacco hacker, una denuncia rapida è fondamentale.
Il divisionario Alain Vuitel, che dirige il Comando cyber dell'Esercito svizzero, si è dal canto suo espresso sul ritorno della guerra, con l'invasione russa in Ucraina. Il ricorso a mezzi digitali per creare una narrazione del conflitto da parte del presidente ucraino Volodymyr Zelensky prova l'importanza della sicurezza delle infrastrutture informatiche, ha detto.
L'argomento della sicurezza in questo ramo è sempre più importante, hanno sottolineato gli organizzatori dell'evento. Il numero di falle identificate in Svizzera è più che raddoppiato dall'inizio della crisi sanitaria, passate da 42'000 nel 2019 a circa 114'000 oggi.
