Per il nostro Paese la risoluzione presentata dagli Emirati Arabi «brucia le tappe» e dal punto di vista politico non favorirebbe la pace.
BERNA - La Svizzera si è astenuta dal voto all'Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla concessione di nuovi diritti ai palestinesi in seno all'Onu. Una posizione in linea con l'astensione della Svizzera al Consiglio di sicurezza in aprile sulla piena adesione della Palestina, sottolinea il DFAE.
Il voto di oggi si è basato sull'opinione che la risoluzione presentata dagli Emirati Arabi Uniti «contiene troppi elementi che anticipano l'esito di un eventuale riesame da parte del Consiglio di sicurezza dell'Onu della piena adesione della Palestina», spiega il Dipartimento degli Affari Esteri (DFAE) sul suo sito web dedicato al conflitto mediorientale.
In altre parole, il testo adottato da un'ampia maggioranza di Stati membri dell'Onu - con 143 voti a favore, 9 contrari e 25 astensioni - è destinato a bruciare le tappe. Il DFAE ricorda che, secondo la Carta dell'Onu, affinché uno Stato diventi membro a pieno titolo, una raccomandazione del Consiglio di sicurezza è una condizione necessaria prima che l'Assemblea generale possa prendere una decisione.
Il 18 aprile, gli Stati Uniti hanno posto il veto alla richiesta di adesione della Palestina al Consiglio di Sicurezza. La Svizzera e il Regno Unito si sono astenuti, mentre gli altri 12 membri hanno votato a favore.
Nel giustificare l'astensione del 18 aprile, la Svizzera ha sostenuto che «dal punto di vista della politica di pace», l'adesione della Palestina «non favorisce l'alleggerimento della situazione sul terreno, data la grande instabilità e insicurezza che regna nella regione».
Allo stesso modo, per quanto riguarda il voto di oggi, pur non essendo «contraria», la Svizzera afferma di ritenere «preferibile prevedere modifiche allo status della Palestina all'Onu in un momento in cui questa richiesta sarà parte di un processo di pace logico e duraturo».