La Confederazione, a tale scopo, ha lanciato nel 2020, e con scadenza l'anno prossimo, il piano d'azione "Radiss"
BERNA - «Il Piano d'azione per la protezione dai materiali radioattivi va prolungato fino al 2028». Lo ha deciso oggi il Consiglio federale, anche in considerazione delle crescenti minacce nucleari e radiologiche a livello internazionale.
In Svizzera i materiali radioattivi vengono impiegati in ambito sanitario ad esempio per il trattamento dei tumori con la radioterapia e nei processi di sterilizzazione. Siccome il loro utilizzo costituisce un pericolo per l'essere umano e per l'ambiente, la Confederazione ha lanciato nel 2020 - e con scadenza l'anno prossimo - il piano d'azione "Radiss", guidato dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) volto a rafforzare la sicurezza e la protezione della popolazione, ma anche per sostituire l'impiego di sorgenti ad alta attività con tecnologie equivalenti più avanzate.
Stando al rapporto intermedio dell'UFSP trasmesso al Consiglio federale, da quando è stato introdotto il piano d'azione le aziende che lavorano quotidianamente con materiali radioattivi hanno rafforzato le loro misure di sicurezza per evitarne il furto o il sabotaggio, mentre il 90% di tutte le apparecchiature per l'irradiazione del sangue con sorgenti di cesio, nonché diversi irradiatori utilizzati nella ricerca, sono stati sostituiti da impianti a raggi X.
Gestire meglio le crisi in caso di minacce - In occasione di una missione di verifica, svolta nel 2023, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) ha formulato delle raccomandazioni alla Confederazione, con lo scopo di ottimizzare ulteriormente la sicurezza radiologica nel nostro Paese.
Stando all'AIEA, in Svizzera andrebbe rafforzata la gestione delle crisi in caso di minacce, quali l'uso improprio di materiali altamente radioattivi, o in caso di eventi come il rilascio di radioattività a seguito di un incidente verificatosi negli ambiti della medicina, della ricerca o dell'industria.
Ma aumentare la sicurezza è importante anche in considerazione delle crescenti minacce nucleari e radiologiche a livello internazionale. Per essere più preparati a simili minacce e per attuare le raccomandazioni dell'AIEA, il Consiglio federale ha deciso oggi di prorogare il piano d'azione di tre anni, fino al 2028.
Oggetti radioattivi tra i rifiuti - Nell'ambito del "Radiss", gli impianti di incenerimento dei rifiuti e la grande maggioranza degli impianti di riciclaggio sono stati dotati con apparecchiature di misurazione per evitare che i materiali radioattivi finiscano nei centri di smaltimento. Dal rapporto è emerso che in questi centri vengono individuati in media due o tre oggetti radioattivi a settimana, che dopo essere trovati vengono poi smaltiti in modo corretto, si legge nella nota governativa odierna.
Inoltre, per rintracciare materiali radioattivi illegali, sono stati intensificati i controlli mirati alle frontiere, negli aeroporti e nei centri di smistamento dei pacchi.