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SVIZZERAMorto il portavoce del Consiglio federale

11.05.24 - 16:20
André Simonazzi ha avuto un malore ieri durante un'escursione in montagna
Foto Keystone
Fonte Consiglio federale
Morto il portavoce del Consiglio federale
André Simonazzi ha avuto un malore ieri durante un'escursione in montagna

BERNA - Il portavoce del Consiglio federale e vicecancelliere André Simonazzi è deceduto ieri (venerdì 10 maggio) a causa di un malore durante un'escursione in montagna.

La notizia è stata resa nota oggi (11 maggio) dalla Cancelleria Federale.

«La scomparsa ha profondamente addolorato i membri del Consiglio federale e il cancelliere della Confederazione che porgono le loro più sentite condoglianze alla sua famiglia e ai sui cari» si legge in una nota.

Nato nel 1968 a Monthey (VS), Simonazzi si è laureato in relazioni internazionali all'Università di Ginevra e ha seguito una formazione giornalistica presso il quotidiano vallesano "Nouvelliste". Dal 1995 al 1998 ha lavorato per Caritas Svizzera come portavoce per la Svizzera romanda. Nel 1998 ha assunto la direzione generale dell'informazione dell'ente caritatevole.

Nel 2004 è entrato a far parte del servizio informazioni del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC), inizialmente come vice-capo dell'informazione e portavoce per la Svizzera romanda, poi, nel 2005, è stato nominato responsabile dell'informazione nel dipartimento dell'allora consigliere federale del PS Moritz Leuenberger.

Nel novembre 2008 André Simonazzi è stato nominato cancelliere e portavoce del Consiglio federale. Dal 1° gennaio 2009 ha preso parte alle sedute del Governo, ne ha redatto i verbali e curato la comunicazione. In Cancelleria federale ha diretto varie sezioni e il servizio presidenziale.

«André Simonazzi è stato un servitore della Stato nel vero senso della parola - continua la nota - il mandato di informazione sancito dalla legge era lo standard che applicava al suo lavoro e che si aspettava dai suoi colleghi. Considerava la comunicazione governativa come un servizio al pubblico e al Governo e con essa voleva creare le migliori condizioni possibili per il Consiglio federale e per l'attività di quest'ultimo».

Era solito rilassarsi in montagna. E ieri aveva deciso di dedicarsi a una delle sue escursioni predilette. Aveva 55 anni. Lascia una moglie e tre figli adulti.

Diverse le reazioni nel mondo politico. In un comunicato, il Partito Socialista (PS), di cui Simonazzi era stato membro per molti anni, si è detto "profondamente colpito" dalla morte. «André Simonazzi ha svolto il suo lavoro per il pubblico con grande impegno e in modo esemplare. Ascoltava tutti e si distingueva per la sua professionalità e il suo senso dell'umorismo. Questa notizia è un grande shock», ha scritto il partito.

«Il suo impegno per una comunicazione trasparente era esemplare», hanno sottolineato i co-presidenti del PS Mattea Meyer e Cédric Wermuth. «Perdiamo un uomo meraviglioso, che si è impegnato per le nostre istituzioni con convinzione e sensibilità», hanno aggiunto i copresidenti del gruppo in Parlamento, Samira Marti e Samuel Bendahan.

André Simonazzi era una «personalità straordinaria» e «l'orgoglio della nostra regione», ha scritto il vicepresidente del PLR e consigliere nazionale vallesano Philippe Nantermod. Anche il consigliere nazionale bernese e presidente dei Verdi Jürg Grossen ha espresso il suo cordoglio.

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