Il regista in un'intervista ha puntato il dito contro il centro culturale, annunciando l'intenzione di andarsene. Roberto Badaracco: «Piena fiducia alla direzione»
LUGANO - Il Lac delle polemiche non si smentisce. Ad accendere la miccia questa volta è Daniele Finzi Pasca, uno dei nomi più illustri del mondo dello spettacolo ticinese. In un'intervista al Corriere del Ticino, il regista e coreografo oggi ha puntato il dito contro la direzione del centro culturale, colpevole di non dare abbastanza «spazio» alla sua compagnia.
«Al Lac hanno paura che possiamo fare ombra agli altri perché siamo una pianta grande» ha dichiarato Finzi Pasca, sottolineando che «quando mi hanno offerto di dirigere il Lac, anni fa, ho rifiutato, proponendo di scegliere dei bravi funzionari e offrendo il mio aiuto nel cercarli. È un po' strano che poi i funzionari ti dicano che per te non c'è più spazio».
Insomma una guerra aperta: tanto che il regista avrebbe già deciso di lasciare Lugano. «Nella Compagnia siamo divisi: io sono già via, nel mio cuore. Onestamente lo sono da un po'».
A rispondere è Roberto Badaracco, municipale e presidente del consiglio direttivo del Lac. «Abbiamo preso atto delle dichiarazioni che inficiano i rapporti tra le due istituzioni, non condividendole» si legge in una nota odierna. «Il Lac è un centro culturale che si basa su un’accoglienza teatrale e concertistica differenziata ospitando ben tre stagioni artistiche» sottolinea Badaracco. Insomma la sala del teatro è «pressoché sempre occupata» e questo «in ossequio a quanto stabilito dalla Convenzione di sostegno congiunto» sottoscritta anche da Finzi Pasca.
Gli accordi sono «in linea con quanto fanno anche gli altri teatri internazionali, assicurando alla Compagnia tra le altre cose il più lungo periodo di creazione in sede» conclude il municipale, ribadendo la «piena fiducia nell'operato della direzione». Accuse, dunque, rispedite al mittente.