L’utente cerca sempre più privacy. Ma all’orizzonte potrebbe esserci la minaccia di una maxi fusione. Il trend analizzato da Lorenzo Cantoni, specialista in nuove tecnologie
LUGANO – La tendenza è in atto ormai da diversi mesi. Sempre più persone modificano le impostazioni del proprio profilo WhatsApp in modo da non mostrare agli altri utenti la data e l’ora dell’ultimo accesso. Stesso discorso per la possibilità di fare vedere all’interlocutore se il messaggio è stato letto. «La spunta blu – evidenzia Lorenzo Cantoni, specialista in nuove tecnologie – è senz’altro interessante. Ma costituisce anche una forte intrusione nella vita privata del destinatario. Lo stesso si può dire della possibilità di sapere l’ultima volta in cui una persona è stata attiva sull’applicazione».
Come sta cambiando l’uso di WhatsApp da parte della gente?
«Col prendere coscienza di tali effetti non desiderati, molti hanno iniziato a regolare con più attenzione i parametri del servizio. Così da tutelare maggiormente la propria privacy: segno di un’accresciuta consapevolezza e maturità nell’uso dei servizi di social networking. Mi chiedo, tuttavia, se questa situazione possa durare anche in futuro...»
In che senso?
«In un articolo pubblicato lo scorso 24 gennaio sul Wall Street Journal, Mark Zuckerberg ricorda che in febbraio Facebook celebra il suo 15esimo compleanno. E anticipa la possibile fusione tra Facebook Messenger, WhatsApp e Instagram».
Questa fusione è una minaccia per la privacy degli utenti di WhatsApp?
«Molti osservatori hanno fatto notare che questo potrebbe avere come conseguenza una riduzione del livello di sicurezza e di privacy di WhatsApp. Il tutto in favore di un’ulteriore acquisizione di dati degli utenti e di ulteriori opportunità di distribuire messaggi pubblicitari micro-targhettizzati. Attualmente WhatsApp è l’unico servizio dei tre che usa la criptazione».
In linea teorica, l’acquisizione di dati a scopi pubblicitari serve per migliorare l’esperienza degli utenti. Non concorda?
«Da una parte sì. Ma è un aspetto che aggiunge preoccupazioni a chi ha a cuore la propria e altrui privacy. WhatsApp è un servizio estremamente comodo, e diffusissimo anche tra persone non particolarmente esperte di tecnologie digitali. Offre opportunità interessantissime per rimanere in contatto con persone e gruppi. Mentre all’inizio i messaggi trasferiti tramite questo servizio erano leggibili dal gestore del servizio, in seguito sono stati criptati, così da essere leggibili solo al mittente e ai destinatari».
Cosa accadrà?
«Presto per dirlo. Di certo, come spesso succede in casi simili, gli utenti si stanno rendendo conto a poco a poco non solo delle straordinarie opportunità di questo servizio, offerto gratuitamente, ma anche di possibili usi non desiderati da parte di altri utenti, così come di altri “effetti collaterali”».
Ci fa qualche esempio, oltre a quelli già citati?
«Si corre ai ripari, ad esempio, per le notifiche di nuovi messaggi, la modalità “silenziosa” è sempre più diffusa. Soprattutto se si partecipa a gruppi numerosi. Spesso portano a continue distrazioni e sollecitazioni. Per esempio, i gruppi WhatsApp realizzati da studenti possono essere attivi a tutte le ore del giorno e della notte. E le notifiche acustiche possono tenere svegli giovani che farebbero meglio a riposare per affrontare al meglio il prossimo giorno di scuola».