A Lugano si faranno comunque. Anche se in modo diverso dal solito. Lo ha annunciato oggi il Muncipio
LUGANO - I mercatini di Natale si faranno comunque, a Lugano. In barba al coronavirus e ai consiglieri comunali del Ps, che nei giorni scorsi chiedevano prudenza. Il Municipio ha comunicato oggi la decisione, al termine della seduta settimanale.
La decisione - si legge in una nota della Città - è stata presa «sulla base delle disposizioni federali, che permettono di mantenere i mercati all'aperto, e delle normative cantonali secondo cui i mercatini natalizi che durano più di una settimana sono consentiti». Qualcosa di diverso è stato comunicato sempre oggi dal Municipio di Bellinzona, che ha deciso di annullare i mercatini e puntare sull'animazione.
Lugano manterrà invece le 50 "casette" ma ha elaborato un piano di protezione particolarmente ferreo, con un distanziamento di 4,5 metri (rispetto al mezzo metro tradizionale) e un'area ad accesso limitato in Piazza Manzoni, dove potranno entrare al massimo 90 perone contemporaneamente. In altre zone della città, la distanza tra le "casette" sarà di 6 metri.
I clienti dovranno attendere a due metri di distanza il proprio turno, «in modo da consentire un flusso ordinato». E naturalmente sarà obbligatorio portare la mascherina. Alcune postazioni del mercatino saranno spostate inoltre in Contrada di Verla, Piazzetta della Posta e altri luoghi ampi, mentre non ne sono previste nelle già trafficate via Nassa e Piazza Dante.
Scatta l'interrogazione - Questa "apertura" a favore del Natale non tarda tuttavia a destare qualche preoccupazione. Tanto che il deputato socialista Raoul Ghisletta chiede al Governo una valutazione dell’organizzazione di Lugano Luci di Natale alla luce del rischio di una terza ondata di Covid. Al Consiglio di Stato viene chiesto pure se abbia verificato e/o approvato un piano di protezione tramite i suoi funzionari e come intenda monitorare l'evento per evitare pericolosi contagi.