La Città dei laghi scrive al presidente della Confederazione Ignazio Cassis. Il pensiero di Remigio Ratti.
LUGANO - Sui "piani di viaggio" della grande opera alpina Alptransit arriva l'eco di una lettera che otto sindaci - cinque svizzeri e tre italiani riuniti sotto la bandiera Città dei laghi - fanno arrivare attraverso la Regio Insubrica al Presidente della Confederazione Ignazio Cassis. Una corrispondenza i cui contenuti pongono vari interrogativi sui modi in cui i molti nodi strutturali che ruotano attorno alla grande opera possono essere sciolti: non da ultimo quello concernente l'ampliamento infrastrutturale di alcune tratte considerate vitali per l'accesso ai corridoi di Alptransit.
Ne è convinto anche il professor Remigio Ratti, uno degli estensori del documento che ha preso la via degli uffici di presidenza.
«Come Città dei laghi per noi la priorità è l'asse Chiasso - Milano - spiega il professore - e si deve andare oltre i traguardi tecnologici raggiunti dell'aumento della capacità di transito che oggi consente di fare transitare un treno ogni 3 minuti e mezzo rispetto ai 7 del passato. Riconosciuto questo, è innegabile il congestionamento prodotto dalle varie categorie di convogli che su queste direttrici viaggiano: treni merci, treni passeggeri, Intercity, treni regionali, Tilo. Per questo servono tratte a terzo binario".
E un piano che preveda la costruzione proprio di una terza via ferrata lungo la Milano - Chiasso sembra essere in fase di preparazione, come conferma anche lo stesso professore: «si tratta di otto chilometri di linea che serviranno a sorpassare i treni merci. Ma questa cosa si è dovuto quasi gridarla per averla e probabilmente non è un piano di lungo termine. È realistico pensare che dovrebbe essere attuato entro il 2026".
Si dovrà invece ancora attendere per i quattro binari: il sogno a quattro direttrici della Milano - Chiasso è fermo dal 2003" riferisce con un tono dimesso Ratti.
Che però vede di probabile realizzazione a breve medio termine, «tre o quattro anni al massimo» l'elettrificazione della Lecco/Camerlata, «che vuol dire inserire questa tratta, da dove vengono anche tanti frontalieri, nella rete Tilo».
Nella lettera a Cassis si ribadisce la necessità di accelerare con il miglioramento delle infrastrutture a sud di Alptransit, insufficienti oggi a garantire un accesso agevole, anche in previsione di quello che accadrà quando in territorio italiano sarà terminata l'alta velocità che collegherà la Liguria a Milano.
"Sono stato sul cantiere poco tempo fa - racconta il professore - e la novità riguarda un tratto di 12 chilometri di gallerie che consentirà in tempi brevi di collegare i porti genovesi a Tortona dove sarà realizzato con i fondi del PNRR il secondo binario. Il tutto si tradurrà in un tempo di percorrenza tra Genova e Milano in meno di 50 minuti. Capite bene che noi da Milano a Lugano non ci possiamo impiegare 1h e 40 minuti come avviene oggi prendendo un treno regionale, il che significa velocità media di 45 km all'ora».
Il professore sposta poi la sua analisi su un piano più strettamente politico: "la novità è che tutti questi sindaci, con il bene placito delle città di Milano e Torino, si siano trovati in questa unità d'intenti e abbiano sposato l'idea della lettera per sottolineare l'importanza di attuare certe scelte, affinché Alptransit sia davvero la grande opera al servizio delle comunità». Un passo in avanti rispetto alla diplomazia del passato, lo considera Ratti.
Non solo treni: nella mobilità intermodale tra Italia e Svizzera un ruolo importante lo rivestirà la navigazione. E una navigazione affidata a flotte sempre più green.
«Mi auguro che l'obiettivo della Società Navigazione del lago di Lugano di elettrificare la sua flotta entro il 2036 sia anche quello delle altre compagnie che espletano servizio sui laghi Lario e Verbano. Ma posso assicurarle che si sta lavorando anche a questo».