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BRUSINO ARSIZIO

Disagi e incertezze: come si vive "tagliati fuori" dal mondo

Le impressioni dei residenti di Brusino Arsizio isolati dal resto del Ticino per la frana che minaccia la strada cantonale.
Disagi e incertezze: come si vive "tagliati fuori" dal mondo
TIO/20M/Giordano
Disagi e incertezze: come si vive "tagliati fuori" dal mondo
Le impressioni dei residenti di Brusino Arsizio isolati dal resto del Ticino per la frana che minaccia la strada cantonale.

BRUSINO ARSIZIO - Brusino Arsizio è tagliato fuori dal resto del Cantone. O meglio: le uniche vie d’accesso sono quelle che passano dall’Italia oppure dal lago, con il battello (e per essere puntigliosi ci sarebbe anche la funivia del Serpiano, un po' meno praticabile e attualmente chiusa per la stagione invernale). 

Un comune isolato - La strada cantonale, che unisce il comune del Luganese a Riva San Vitale, resterà infatti chiusa almeno fino a venerdì. La frana che minaccia di staccarsi non ha nessuna intenzione di "venire giù".

Ma non sono solo gli esperti, che monitorano la montagna, a masticare incertezza. Gli stessi abitanti del comune “isolato” si trovano di fronte a una situazione per certi versi paradossale. 

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Tra forniture e benzina - «Continuiamo a lavorare con la clientela dei comuni limitrofi», ci racconta il proprietario di una stazione di servizio. «Per quanto riguarda invece il passaggio dei frontalieri, il lavoro è diminuito, è innegabile. E su questo aspetto ne risente soprattutto la parte dell’ufficio cambio». Centinaia di frontalieri percorrono infatti, prima della chiusura, quotidianamente il tratto stradale minacciato dalla frana. Un traffico che si è ora riversato su altri valichi, Ponte Tresa su tutti.

A pesare sulle spalle dei commercianti c'è anche l’approvvigionamento stesso della merce. Le autorità stanno valutando l'apertura nei prossimi giorni di un corridoio per permettere il transito di beni di prima necessità. «Riusciamo a far arrivare il carburante dall'Italia, ma con tempistiche e volumi diversi», ci racconta invece un secondo benzinaio. «Non disponiamo di grandi magazzini per le forniture, potrebbe essere un problema nei prossimi giorni. Ma ora possiamo solo attendere che la situazione si risolva».

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Tanta solidarietà - Nelle difficoltà però, come spesso accade, ci si aggrappa alla solidarietà. Un residente che si offre per andare a fare la spesa per chi non può spostarsi senza mezzi pubblici. Oppure chi concede un passaggio in auto per recarsi al lavoro. «Per il momento ce la stiamo cavando», ci racconta Rita proprietaria del negozietto di paese.

«Mancano però pane, verdura e formaggi. Le cose più importanti». Il negozio svolge anche il ruolo di servizio postale. «La posta fino a oggi non arrivava (ieri per chi legge n.d.r.). I pacchi invece giungono due volte alla settimana con il battello. Ognuno deve poi ritirarli direttamente qui».

Ti-Press / Pablo GianinazziRiva San Vitale: franamento attivo in zona Al Sasso.

Il battello dimenticato - I problemi insomma non mancano. «In passato abbiamo già vissuto una situazione del genere. Non è la prima volta che la strada rimane chiusa, l'ultima era capitata nel 2016», ci ricorda invece Tita Bernasconi, residente di Brusino. «C'è disagio per gli spostamenti con i mezzi pubblici e per il trasporto degli allievi. I privati, invece, possono facilmente fare il giro attraverso i valichi di Arzo o Ponte Tresa».  

In queste circostanze, «ci rendiamo conto di quanto siamo isolati dal resto del mondo. Riscopriamo così il battello che, in passato, è sempre stato un punto di riferimento per la popolazione. Peccato sia stato annullato qualche decennio fa. Ora lo rimpiangiamo».

TIO/20M/GiordanoMichela Bernasconi Zapf, vicesindaca di Brusino Arsizio.

La risposta del Municipio - Le autorità municipali non sono rimaste con le mani in mano. In questi giorni concitati si sono date da fare per provvedere ai vari disagi. «Dopo l’annuncio dell’imminente chiusura i vari servizi di prima necessità (ambulanza, pompieri e polizia) hanno portato in loco un mezzo di primo soccorso», ci ha spiegato Michela Bernasconi Zapf, vicesindaca di Brusino Arsizio. Per quanto concerne la sanità, «un picchetto di primo soccorso è alloggiato attualmente presso la casa doganale, così da intervenire tempestivamente per ogni urgenza». 

Oltre al servizio sanitario, altre preoccupazioni affollano la mente dei residenti, una su tutte: la sicurezza. «La polizia pattuglia tutti i giorni il comune: si tratta di ronde di due ore che avvengono a diversi momenti del giorno. È una presenza visibile importante, sia per la popolazione che per i malintenzionati». 

TIO/20M/GiordanoI mezzi di primo soccorso stazioni a Brusino Arsizio.

La sicurezza è mantenuta - La stessa cosa accade per le guardie di confine. «Il trasporto degli agenti, che non sono dislocati qui, avviene con una motonave che parte da Capolago». La vicesindaco ci tiene a precisare che questo dispositivo permette di intervenire con quasi la stessa tempestività di una situazione in tempi normali. «Posso comprendere le preoccupazioni dei distributori. Essendo un’attività privata, c'è però anche la possibilità di assumere temporaneamente un servizio di sicurezza».

E poi è stato rispolverato il battello. «Premessa: non abbiamo un trasporto pubblico via nave», continua Bernasconi Zapf. «La società di navigazione che gestisce il collegamento è un servizio turistico (estremamente ridotto durante la stagione invernale)». Sono stati necessari quindi alcuni accordi speciali. «Siamo riusciti a istituire, per Capolago, una corsa mattutina e due rientri alle 16.30, quando finiscono le scuole e alle 18 per i lavoratori».

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